Striscia scopre le doppie etichette a Eataly New York. Tapiro d’oro a Oscar Farinetti

2016-12-15T12:50:40+02:0015 Dicembre 2016 - 12:50|Categorie: Retail|Tag: , , , , , , , , |

Milano – Scivola sulla più classica delle bucce di banana Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly. Dopo la segnalazione ricevuta da un’italiana residente a New York, circa alcuni prodotti messi in vendita negli store Eataly della Grande Mela, con etichette incollate, su quelle originali, per modificarne la data di scadenza (foto), un inviato di Striscia la notizia si è recato nel punto vendita del World Trade Center e in quello sulla celeberrima Quinta strada. Verificando diverse anomalie, con numerosi prodotti. In particolare, salumi con una differente etichetta incollata sopra l’originale e formaggi in vendita nonostante fosse già trascorsa la shelf life indicata sulla confezione. Il servizio, mandato in onda nella puntata di ieri, 14 dicembre, ha mostrato i controlli effettuati in diversi giorni dall’inviato di Striscia la notizia, ad inizio dicembre ed in entrambi i punti vendita, che ha individuato decine di prodotti irregolari. Ad Oscar Farinetti è stato quindi consegnato, da Valerio Staffelli, il poco ambito Tapiro d’oro. Il patron di Eataly ha ringraziato Striscia la notizia per aver segnalato la vicenda. “E’ un errore grave, che vedremo di sistemare subito. Ti ringrazio di avermelo fatto notare, ci consentirà di lavorare ancora meglio. Nella vita si sbaglia, se non avessimo successo non avremmo commesso questo errore”. La redazione di Striscia la notizia ha poi ricevuto, il giorno seguente alla consegna del Tapiro, un video di precisazione di Nicola Farinetti, figlio di Oscar e amministratore delegato di Eataly. “Le regole di scadenza dei prodotti, negli Usa, sono molto diverse. La dicitura ‘best before’ è solo un consiglio del produttore al consumatore, che indica la data entro la quale va consumato il prodotto per essere degustato al meglio”. Secondo Farinetti jr, nei casi segnalati da Striscia i prodotti erano stati assaggiati dagli addetti di Eataly e ritenuti ancora vendibili, per questo vi era stata apposta una differente etichetta, con la dicitura ‘sell buy’, cioè un termine perentorio oltre il quale il prodotto non sarebbe più stato commercializzabile. “Mi rendo contro però che un’etichetta incollata sopra un’altra possa far pensare male, me ne scuso e garantisco che non succederà più”. Quanto ai formaggi già scaduti, l’Ad ha assicurato maggiore attenzione in futuro. Vale la pena aggiungere, infine, che le aziende produttrici coinvolte non sono assolutamente responsabili di questi comportamenti.

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