Verona – Bernardo Caprotti, patron di Esselunga, punta a inaugurare il terzo supermercato dell’insegna a Verona. Beghe politiche a livello regionale, però, stanno fortemente rallentando l’iter amministrativo di apertura. Di un anno fa, la notizia dell’acquisto da parte di Esselunga, dal Comune di Verona e dal Polo fieristico veronese, per 27,5 milioni di euro, dell’area
Milano – Bernardo Caprotti (nella foto) ha deciso di ritirare la querela sporta contro il figlio Giuseppe. La vicenda risale al 2013, quando quest’ultimo era finito sotto processo per diffamazione, in seguito alle dichiarazioni contro il padre, rilasciate nel corso di un’intervista. Il ritiro della querela pone quindi fine ad ogni procedimento penale, oltre che
Limito di Pioltello (Mi) - Vendite per 7 miliardi di euro e clienti in crescita (+8,5%): sono i risultati per il gruppo Esselunga nel 2014."Questa dinamica del fatturato", si legge in una nota dell'insegna guidata da Bernardo Caprotti, "è significativa poiché è stata ottenuta con prezzi di vendita al dettaglio in deflazione dell'1,6% e in
Bologna – Si riapre la bagarre tra Coop ed Esselunga sulle aperture dei punti vendita della grande distribuzione nei giorni festivi. A dare il via al nuovo capitolo è una dichiarazione di Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, su Facebook ha scritto: “A tutti coloro che mi
Roma - Nella lunga intervista rilasciata a “Il Fatto Quotidiano”, Bernardo Caprotti (nella foto) ne ha un po’ per tutti, ma con stile. Tra i bersagli delle sue eleganti frecciate, anche il patron di Eataly, Oscar Farinetti, definito un “chiacchierone formidabile” o in modo più edulcorato “uno straordinario uomo di comunicazione”. Soprattutto per la sua
Milano – Il Tribunale di Milano ha dato ragione a Bernardo Caprotti (nella foto), nella causa civile intentata dai figli Violetta e Giuseppe, sulla proprietà delle azioni del Gruppo. Secondo quanto riportato da Il Corriere della sera, la sentenza, arrivata lo scorso venerdì, ha dichiarato “improcedibili” le domande presentate dai due figli del patron Esselunga.
Limito di Pioltello - La lunga guerra per il controllo di Esselunga, a suon di carte e sentenze, si arricchisce di un nuovo capitolo. Sono state infatti archiviate le accuse di "atti persecutori" a carico del patron di Esselunga, Bernardo Caprotti (foto), mosse dai figli Giuseppe e Violetta. Secondo quanto riporta l'edizione odierna del Corriere
Milano – Nella battaglia legale che vede contrapposti Bernardo Caprotti e i figli Giuseppe e Violetta, si assegna un punto importante al fondatore di Esselunga. Con una sentenza depositata ieri, la Corte d’appello di Milano ha sostanzialmente confermato le conclusioni del lodo arbitrale del luglio 2012, impugnato dai figli, che assegnava la proprietà delle azioni
Limito di Pioltello (Mi) – “Penso di avere il diritto di prendermela con un po’ più di calma... ma non sperate di liberarvi così facilmente di me”. A 88 anni, 62 dei passati a lavorare, Bernardo Caprotti (foto) lascia la guida di Esselunga. Ma questo “non significa affatto che, a Dio piacendo, io non possa
Articolo 62, banche, promozioni, De Girolamo e Consorzi. Il direttore generale di Conad a tutto campo. Diretto. Esplicito. A tutto campo. Francesco Pugliese (nella foto), direttore generale di Conad, non tradisce le attese e, con il solito piglio, affronta le questioni del mercato. L’occasione è la presentazione del bilancio preconsuntivo dell’insegna, che si è svolta
Milano – È fissata per oggi l’udienza di appello nel contenzioso tra Bernardo Caprotti (nella foto) e i figli Giuseppe e Violetta. La vicenda riguarda due terzi delle azioni di Esselunga, assegnate ai due figli nel 1996 e ritirate nel 2011. Il lodo arbitrale ha dato ragione al patron di Esselunga. Molto probabile che si
Milano – Non sembra essere piaciuto troppo a Bernardo Caprotti (nella foto), l’articolo di Mario Gerevini, pubblicato ieri dal Corriere della sera, sulle donazioni milionarie del patron di Esselunga a collaboratori e parenti (circa 80 milioni dal 2002). È lo stesso imprenditore milanese, infatti, a scrivere una lettera, al direttore dello stesso quotidiano, in cui,
