Parma - È il tipico quadro schizofrenico delle situazioni di tensione. Con i suini europei in netta risalita, e lo stop al decremento del vivo (che anzi ha fatto +0,3% nelle ultime due settimane), alcuni tagli freschi hanno frenato la loro caduta, e anzi si registra qualche controtendenza, mentre altri continuano a decrescere come se
Parma - Il mercato si sta pian piano assestando, e asseconda il calo del prezzo del suino, che ieri ha toccato 2,147 euro/kg. Continuano a resistere i 'tagli baluardo', anche se un segnale interessante arriva dalle cosce Dop, che perdono 2 centesimi. È la prima volta che a un calo delle Dop non ne corrisponde
Parma - Continua la discesa calmierata del prezzo del suino italiano. Considerando il punto medio della forbice sancita il 21 dicembre, nell’ultima seduta dell’anno (29 dicembre), i macellatori spuntano altri 2,7 centesimi sul circuito tutelato arrotondando il calo negli ultimi due mesi a un -6,3%. Oggi i prezzi di riferimento sono 2,18 euro/kg per il
Milano - Davide Calderone, direttore di Assica, commenta al portale Teseo by Clal la situazione della filiera suinicola, con il pesante Dop che ha registrato nella più recente seduta Cun il secondo calo consecutivo, attestandosi a 2,307 euro/Kg. Calderone parla di “un calo oggettivamente atteso, che speriamo diventi strutturale per riportare i prezzi alla ragionevolezza.
Parma – Il non formulato di settimana scorsa è stata una sorta di tregua prima del calo che, inevitabilmente, avrebbe dovuto subire la quotazione del suino vivo. D’altronde, con i suini europei cha da fine luglio hanno perso tra l’8% (Danimarca) e il 24% (Belgio), era sempre più assurdo assistere a un trend che da inizio
Parma - Quarto non formulato dell'anno per il suino vivo italiano. Dopo quello del 26 gennaio, che aveva stoppato il ribasso invernale e dato avvio alla risalita del vivo oltre i 2,00 euro/Kg, quello del 20 aprile, che al contrario aveva stoppato l’aumento, culminato nell’allora record storico di 2,235 euro/Kg, e quello del 10 agosto, un
Parma - Era inizio luglio quando i tagli freschi di suino iniziavano un rincaro destinato a mettere sotto stress l’industria di trasformazione. A rileggere quel listino, oggi, possiamo comprendere meglio la beffa per i produttori di salame. Il trito da banco era quotato 4,24 euro/kg, una cifra che oggi sembra bassa, ma che costituiva comunque
Parma - Sarà la peste suina a rafforzare gli allevatori? Forse la prospettiva che il suino diventerà merce ancora più rara di quanto non lo sia ora ha ulteriormente ingolosito la categoria? O forse la paura di vedere decimato un patrimonio li spinge a monetizzare il più possibile? Fatto sta che un contesto europeo di
Parma – Dopo qualche settimana abbastanza piatta, si vedono i primi accenni del temuto rincaro sui tagli freschi. Il più pesante colpisce la coppa rifilata, che due settimane fa aveva fatto +4 centesimi e oggi recupera lo stop di settimana scorsa con un importante +14 centesimi (+2,3%), portandosi a 6,28 euro/kg, a soli 2 centesimi
Parma – Iniziamo dalla parte oggettiva: quasi tutti i tagli sono stati quotati senza variazione. Le cosce rimangono a 6,00 euro/Kg (+11% sull’anno scorso), il trito rimane a 4,24 euro/kg (+23% rispetto all’anno scorso), le pancette rimangono a 4,23 euro/kg (+ 22% rispetto all’anno scorso). Poi però c’è da sottolineare la crescita tipica di inizio
Parma - Dopo l’assestamento dell’8 giugno, ecco l’inversione di tendenza che tanti segnali avevano anticipato. La seduta odierna della Cun del suino vivo sancisce un rialzo di 1 centesimo su tutte le categorie di maiali. Il pesante Dop raggiunge così i 2,082 euro/kg, tornando di fatto alla quotazione di fine maggio. Un rialzo minimo, lo
Dopo l’ulteriore aumento del vivo italiano e quelli su carcassa e tagli tedeschi, il timore dell’industria era di un ulteriore rialzo sui prezzi dei tagli freschi. Invece oggi i rincari hanno toccato esclusivamente i tagli da macelleria: 20 centesimi sul lombo Padova, 15 sul busto con costine, 10 su lombo Bologna e coppa fresca. Rialzi
