Tassa bevande: la provocazione di UnionAlimentari, tassare le persone con elevato indice di massa corporea

2012-08-29T10:48:19+01:0029 Agosto 2012 - 10:36|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

 

Roma – Con una nota diffusa oggi, UnionAlimentari – Unione nazionale della Piccola e media industria alimentare interviene in merito alla tassa sulle bevande prevista dal decreto Salute. Per l’associazione, “la bozza del Decreto legge Balduzzi non tiene in considerazione né le difficoltà in cui versa il settore né l’equità di un approccio progressivo della tassa, tantomeno si può pensare con interventi analoghi di migliore le abitudini alimentari degli italiani. Semmai comporta “solo” un ulteriore aggravio dell’imposizione fiscale, in un comparto già pesantemente condizionato dalle accise. E probabilmente effetti di portata nulla sul consumo di bevande analcoliche”. Ed è proprio in relazione alla tutela della salute dei cittadini, argomento con cui si cerca di giustificare la nuova tassa, UnionAlimentari non esita ad esprimere un giudizio netto e provocatorio. Continua infatti la nota:  “Il dicastero della Salute ci tiene a far sapere che il ricavato sarà destinato al finanziamento dell’adeguamento dei livelli essenziali di assistenza. Ma allora perché non tassare direttamente le persone che hanno un elevato indice di massa corporea ? Se è vero che le persone obese sono identificate dalla letteratura scientifica come quelle in cui si ha una maggiore frequenza di alcune malattie, soprattutto: diabete, ipertensione arteriosa, infarto cardiaco, insufficienza respiratoria ed altro, se lo Stato vuole essere così “etico” da pensare che sia l’imposizione fiscale a migliorare le abitudini alimentari, lanciamo la provocazione che, al di fuori degli stati patologici, si intervenga direttamente tassando alla fonte chi supera un certo Indice di massa corporea. Automaticamente le persone più “grasse” contribuirebbero in maniera proporzionale ai costi sanitari che in teoria potrebbero generare. E’ del tutto evidente che siamo al paradosso”. Fin qui la provocazione. “UnionAlimentari è contraria a qualsiasi nuova tassa che incida sulle imprese agroalimentari, già eccessivamente tartassate e fortemente disincentivate ad investire nel nostro Paese. Mascherare inoltre il nuovo balzello assegnandogli uno “pseudo-valore morale” è quasi indecente”. Contemporaneamente, il presidente dell’Associazione proprio oggi ha inviato una lettera aperta al ministro Balduzzi.  (NC)

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