Ue 28: l’export dairy cresce del 12,5%, ad ottobre

2018-12-21T10:41:29+02:0027 Dicembre 2018 - 09:30|Categorie: Formaggi|

Milano – Ottime performance, in ottobre, per l’export dairy dei paesi dell’Ue 28. Secondo l’analisi di Clal.it, il dato mostra una crescita del 12,5% a volume e del 6,8% a valore. Accelerano i formaggi, che si confermano il prodotto più strategico dell’Ue. I principali mercati di destinazione sono quelli a maggiore capacità di spesa: Stati Uniti, Giappone, Svizzera e Australia. Bene, in particolare, l’andamento dei formaggi freschi: +20,4% a volume e +16,2% a valore, grazie a una crescita significativa in Corea del Sud (+103%), ma anche in Giappone, Stati Uniti, Cina ed Emirati Arabi Uniti. Complici i prezzi particolarmente competitivi della polvere di latte scremato (Smp), l’export comunitario cresce, su base tendenziale, del 40,9% a volume e del 22,7% a valore. L’Algeria rimane il primo mercato di destinazione, con una quota complessiva del 15%, ma a fare la differenza in questo frangente è la ripresa delle importazioni del Sud Est Asiatico: Cina, Indonesia, Vietnam, Thailandia, Malaysia. Riprendono quota le esportazioni di latte e panna (rispettivamente +15,9% in quantità e +14% in valore), con la Cina che, da sola, rappresenta il 43% del market share. Alle spalle tre Paesi dell’Africa: Angola, Libia e Mauritania. Scenari positivi anche per le produzioni specializzate come polvere di siero e lattosio per uso farmaceutico, quest’ultimo in crescita addirittura del 47,6% in quantità e del 25,9% in valore. Il boom del mese di ottobre, però, non basta a risollevare le esportazioni di prodotti lattiero caseari dell’Unione europea. Il parziale gennaio-ottobre 2018, infatti, è negativo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sia in termini di quantità (-0,3%) che a valore (-3,5%), anche se la sostanziale stabilità di export in equivalente latte (Me) induce a non essere eccessivamente pessimisti.

Torna in cima