Chicago (Usa) – Sears, catena della grande distribuzione americana, ricorre al Chapter 11. Una norma della legge fallimentare statunitense che consente alle imprese la ristrutturazione dopo un grave dissesto finanziario, per gestire più velocemente situazioni di insolvenza e proteggere gli ultimi beni dalla bancarotta. L’insegna, fondata nel 1892 per la vendita per corrispondenza da catalogo, apre il primo punto vendita nel 1925 e diventa la più grande catena al dettaglio negli Usa (2.200 negozi e 350mila dipendenti). Nel 1989 il sorpasso da parte di Walmart. Dopo anni di vendite in calo, con l’avvento di altri concorrenti quali Amazon e Alibaba, si è accumulato un debito di circa 10 miliardi di dollari (oltre 8,6 miliardi di euro). Il presidente e Ad, Eddie Lampert, investe da anni il suo denaro nel rilancio nell’azienda anche attraverso il suo fondo Esl. La strategia per recuperare liquidità è quella di cedere marchi di punta come Kenmore (cucine componibili), ma anche ridurre il numero di negozi, chiudendo 142 punti vendita non redditizi entro il 2018, oltre ai 46 negozi in chiusura a novembre. Lampert, che lascerà il ruolo di amministratore, avrebbe ricevuto impegni per 300 milioni di dollari in finanziamenti, mentre starebbe negoziando altri 300 milioni di dollari di prestiti dai creditori, nel tentativo di ristrutturare il debito.
Un buco da 10 miliardi di dollari: Sears chiede il fallimento
Irene2018-10-16T09:36:26+02:0016 Ottobre 2018 - 09:15|Categorie: Retail|Tag: alibaba, amazon, chapter 11, eddie lampert, sears, Walmart|
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