Catania – Si chiama “Prodi bis” l’ultima proposta avanzata dai lavoratori di Aligrup per salvare i loro posti di lavoro (o parte di questi). E’ stata presentata ieri, nei locali del cinema Odeon di Catania, davanti ai lavoratori del Gruppo, provenienti da tutta la Sicilia. Nello specifico, si tratterebbe dello stesso strumento legislativo utilizzato nel caso Parmalat. Una terapia d’urto, che con molta probabilità passerà anche dalla dismissione di alcuni rami d’azienda e il licenziamento di una parte del personale. In sostanza questa soluzione mira non a liquidare l’azienda, ma a recuperarne l’equilibrio economico e finanziario, alternativamente, attraverso un piano che le consenta di proseguire l’attività. Tuttavia, l’avvio può avvenire solo dopo un periodo di osservazione circa 60 giorni, al termine del quale il Tribunale decide se le prospettive di risanamento sono concrete. Altrimenti, si procede con la dichiarazione del fallimento. La proposta, però, non piace ai sindacati. Nel frattempo, la vicenda è arrivata anche in Parlamento, grazie ad un’interpellanza. Mentre i lavoratori, aspettano il 13 novembre, quando la sezione fallimentare del Tribunale di Catania si pronuncerà sull’ammissibilità del piano di ristrutturazione del debito di Aligrup, che ammonterebbe a 150 milioni di euro. Un parere negativo sancirebbe nei fatti il fallimento aziendale. (NC)
