Milano – “Come si considererà il patriottismo delle imprese olivicole e delle industrie olivicole italiane? Saranno quelle che tenderanno, nel brevissimo periodo, a blend che contengano almeno il 50% di olio italiano”. Così Vincenzo Gesmundo (in foto), potentissimo direttore generale di Coldiretti, ha commentato, nel corso di una riunione con i dirigenti dell’Associazione, l’operazione olio Italico condotta con Unaprol, che ha provocato diversi mal di pancia e prese di posizioni nette di parte del mondo agricolo e produttivo, che giudicano ingannevole l’indicazione nazionale per oli che contengono materia prima d’importazione. Ma Gesmundo va oltre e aggiunge anche: “Perché dico 50%? Non è che veniamo dal mondo della luna: noi siamo importatori netti in tutte le filiere”. Un merito, le discussioni su Ceta e Italico ce l’hanno quindi avuto: costringere Coldiretti a dire una cosa vera. Purché ora non ricomincino a parlare di prodotti italiani solo se realizzati con il 100% di materie prime italiane. Perché, come ha precisato Gesmundo, non vengono dal mondo della luna, loro. E nemmeno tutto il resto del mercato, mondo agricolo incluso.
La registrazione, pubblicata dal sito Agricolae, si può ascoltare qui.
