‘Vino 2017’: il made in Italy enoico cresce negli Usa, giro d’affari da 1,65 miliardi di dollari

New York (Usa) – Il primo fornitore di vino degli Usa si conferma ancora una volta l’Italia, con una quota di mercato complessiva del 32,4% tra gennaio e novembre 2016. Sviluppato un giro d’affari di 1,65 miliardi di dollari, per una crescita del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con il vino che arriva a rappresentare la prima voce dell’export agroalimentare italiano e il 4% del totale del made in Italy venduto nel mercato Usa. Questi i dati diffusi nel corso della sesta edizione di ‘Vino 2017’, appuntamento dedicato agli operatori professionali, andato in scena in due tappe tra New York (6 febbraio) e Miami (8 febbraio), un evento considerato il più grande tasting di etichette dal Bel Paese in America. All’iniziativa, realizzata in collaborazione con Vinitaly International e con Iem – International exhibition management, hanno partecipato 110 espositori, tra aziende italiane, associazioni e importatori statunitensi. “Gli Stati Uniti sono un mercato complesso, con forti differenze interne e ancora molte opportunità inesplorate”, spiega Michele Scannavini, presidente dell’agenzia Ice. “L’Italia ha una solida quota di mercato, ma prezzi medi nettamente inferiori a quelli della Francia e una penetrazione ancora limitata negli stati interni del Paese. Per questo motivo il ministero dello Sviluppo Economico ha incaricato l’Agenzia Ice di studiare e realizzare, già a partire dal 2017, il più grande progetto di promozione del vino italiano mai realizzato negli Usa, con un investimento di 20 milioni di euro in tre anni”.

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