Vino e dolci i fiori all’occhiello dell’agroalimentare piemontese

2012-07-16T11:03:04+02:0016 Luglio 2012 - 11:02|Categorie: Mercato|Tag: , , , , |

Torino – Il giro d’affari dell’agroalimentare piemontese supera gli 11miliardi di euro. Un fatturato che colloca il Piemonte al quarto posto nel settore, dopo Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Il vino rimane il prodotto di punta della Regione, con un’incidenza del 35% sulle vendite all’estero. Che hanno registrato negli ultimi due anni una crescita del 20% circa. Ma quote sempre più rilevanti vantano anche le conserve e i succhi di frutta (13,5%), il dolciario (12,3%), pasta (9,8%), latte e derivati (8,1%), oli e grassi (7%) e carni lavorate. La crescita dell’agroalimentare piemontese è costante, ma esistono alcune criticità, soprattutto per quanto riguarda l’export: “In alcuni dei nuovi mercati stanno ponendo, anche per motivazioni sanitarie e culturali, barriere doganali sui nostri prodotti”, ha dichiarato al Corriere della sera, il Ernesto Abbona, responsabile del settore agroalimentare per Confindustria Piemonte. “Inoltre, prolifera sempre più il falso Made in Italy alimentare. È su questi temi che le istituzioni devono aiutarci all’estero”. (PF)

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