Limito di Pioltello (Mi) – L’accordo raggiunto dai due rami della famiglia Caprotti nel giugno 2017 prevedeva di portare Esselunga in Borsa entro quattro anni. A meno che, entro quella data, la seconda moglie Giuliana Albera e la figlia Marina Caprotti avessero liquidato il 30% nelle mani di Giuseppe e Violetta, figli di primo letto. Le due opzioni sono da qualche giorno sul tavolo della banca d’affari Zaoui&Co, per valutare al meglio tutti i fattori in gioco. Come scrive Repubblica, se i detentori del 70% volessero esercitare l’opzione sul restante 30%, avrebbero bisogno di uno o più soci pronti a investire complessivamente due miliardi di euro. Se la ricerca non dovesse andare a buon fine, la catena sbarcherà in Borsa nel 2021. Operazione per cui, al momento, non è ancora stato individuato un advisor. Meno probabile l’acquisto da parte di un player straniero, nonostante siano arrivate offerte nel 2016. L’ipotesi di una collocazione internazionale, pur messa nero su bianco da Bernardo Caprotti nel testamento, si scontra con i limiti di un gruppo “strettamente legato ai consumi italiani”, sottolinea Repubblica.
Esselunga: entro il 2021 quotazione in Borsa o nuovi soci
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