La Vita in Blu di Auchan: le critiche de Il Salvagente

2017-12-13T17:15:33+02:0013 Dicembre 2017 - 16:56|Categorie: Retail|Tag: , , , |

Milano – Non accennano a placarsi le polemiche su ‘La Vita in Blu’, l’iniziativa lanciata dopo l’estate da Auchan, che ha deciso di apporre un bollino blu sugli scaffali per segnalare ai consumatori i prodotti da privilegiare negli acquisti (leggi qui), “con l’obiettivo di guidarli verso scelte consapevoli per il benessere, con consigli sugli stili di vita e alimentazione”, spiega l’insegna francese. Anche il mensile Il Salvagente, sul numero di dicembre 2017, si occupa della questione, in un lungo articolo a firma di Antonella Giordano, dal titolo eloquente: “Se il bollino sul cibo finisce per confondere”. La giornalista analizza prima di tutto la ratio dei sistemi di etichettatura che forniscono, attraverso semafori, colori o altro, indicazioni sugli alimenti da preferire, definendoli “semplicistici”. Nello specifico, rispetto al sistema adottato da Auchan, l’inchiesta rileva la mancanza di spiegazioni, sul sito di Auchan, rispetto ai criteri adottati per la classificazione. L’articolo evidenzia anche alcune contraddizioni, grazie al confronto tra alimenti con e senza bollino blu. “Siamo andati a verificare con mano quali sono i prodotti segnalati da Auchan con il bollino blu, mettendoli a confronto con i loro omologhi, e abbiamo scoperto contraddizioni difficili da digerire per il consumatore. Alcuni prodotti, a cominciare dall’olio extra vergine di oliva e dalla passata di pomodori, presentano in etichetta gli stessi valori nutrizionali. Perché Auchan assegna il bollino a uno piuttosto che a un altro?” Laura di Renzo, docente di Nutrizione clinica a Roma Tor Vergata, commenta, sollecitata dalla giornalista de Il Salvagente: “L’esempio più eclatante che emerge dal confronto è proprio quello dell’olio extra vergine di oliva: il prodotto segnalato da Auchan non riporta il contenuto di polifenoli, che rappresentano i principali biomarcatori per ottenere un’indicazione salutistica in etichetta. […] Perché allora è stato scelto un olio che, a parità di valore energetico e contenuto di grassi, non indica un biomarcatore essenziale?”. Gli altri prodotti con e senza bollino confrontati nell’articolo, che mostrano analoghe criticità, sono il tonno al naturale, i pomodorini in scatola, il purè in fiocchi e il ketchup.

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