Nestlé: il piano per San Sisto al Mise e la chiusura a Parma

2017-09-28T12:48:31+02:0028 Settembre 2017 - 12:48|Categorie: Dolci&Salati|Tag: , , , , , , , |

Roma – Giorni caldi per Nestlé in Italia. Ieri si è tenuto l’incontro per la definizione del piano di rilancio Perugina presso il ministero dello Sviluppo economico, mentre a Parma si è discusso della chiusura per lo stabilimento produttivo di Antica gelateria del Corso. Per quanto riguarda il futuro del gruppo nel Bel Paese, è stata confermata la volontà di cedere i business in perdita, puntando sulle pizze surgelate Buitoni e sul cioccolato a Perugia, con investimenti da 200 milioni in tre anni, di cui 60 solo per il Bacio. Il viceministro Teresa Bellanova ha proposto per Perugina un percorso di condivisione del piano industriale (con la promessa di incentivi pubblici) che comporta un periodo di sei mesi di monitoraggio con incontri bimestrali al Mise. Attesa oggi la risposta dell’assemblea riunita a San Sisto. Ancora poco chiaro il futuro dei 340 addetti che dal prossimo giugno saranno in esubero. A rischio anche alcuni lavoratori dello stabilimento di Parma. Il Gruppo Froneri (joint venture fra Nestlé e R&R) ha incontrato ieri i delegati sindacali, annunciando la volontà di trasferire la produzione di Antica gelateria del Corso nel sito di Ferentino, in provincia di Frosinone. Un’operazione che comporta la mobilità per tutto il personale produttivo (70 addetti più altri stagionali). Ora i sindacati attendono la lettera formale sul provvedimento, per pianificare le mosse successive e valutare eventuali scioperi.

In foto: la sede Nestlé ad Assago (Mi).

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