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Pam: tre lavoratori licenziati per non aver rilevato i furti degli ispettori in incognito

2025-11-18T15:49:59+01:0018 Novembre 2025 - 15:49|Categorie: Retail|Tag: , , |

Siena/Livorno – Un dipendente di un Pam di Poggibonsi (Siena) e due addetti di Livorno sono stati licenziati nei giorni scorsi. Gli addetti non hanno superato il “test del finto cliente”: gli ispettori della catena, fingendosi clienti, hanno nascosto alcuni prodotti nel carrello, aspettando di vedere il comportamento dei cassieri. Massimiliano Fabozzi, segretario Filcams Siena, spiega a Repubblica: “L’ispettore simula un furto, che se non viene rilevato diventa l’espediente per licenziare il lavoratore“. Nel pdv di Poggibonsi, al momento del pagamento, “l’addett0 si è visto presentare una cassa di birra, all’interno erano stati occultati altri articoli come rossetti e bottoni e a quel punto l’ispettore si è qualificato”. Ma “un cassiere non è un antitaccheggio”, sottolinea il sindacalista.

Le stesse dinamiche, con oggetti differenti, sono avvenute a Livorno, portando al licenziamento di due cassieri. “Contestiamo questo metodo di controllo, anche solo avesse prodotto un semplice richiamo: i cassieri non sono poliziotti che possono perquisire i clienti, si trovano a lavorare in un contesto stressante. Quanto successo non può legittimare un licenziamento”, aggiunge Fabozzi.

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