Bruxelles (Belgio) – Più della metà delle etichette dei prodotti alimentari preconfezionati non è conforme agli standard europei, come riferisce l’Agenzia federale belga per la sicurezza della catena alimentare (Fasfc). Un caso su cinque presenta addirittura carenze così gravi da indurre l’agenzia ad avviare un procedimento ufficiale.
Tra l’11 e il 17 giugno, la Fasfc ha condotto una vasta campagna di ispezione sull’etichettatura degli alimenti preconfezionati in Belgio. 150 ispettori hanno visitato più di 1.240 commercianti, scoprendo che più della metà delle ispezioni ha trovato etichette non conformi alle normative europee. Dai controlli è emerso che il 53% delle etichette mancava delle indicazioni obbligatorie. Nel 20% di questi casi c’era addirittura un rischio per la salute. Le carenze più comuni erano l’assenza di una data di scadenza corretta (33%), un elenco degli ingredienti non corretto (22%) e la mancanza di informazioni sugli allergeni (20%). In quasi un quarto dei casi, l’etichetta non conteneva la lingua corretta.
In due terzi delle ispezioni sfavorevoli, l’agenzia ha emesso un avvertimento, mentre nell’altro terzo è stato redatto un procedimento ufficiale. Diverse decine di problemi sono stati segnalati ad aziende in Bulgaria, Germania, Paesi Bassi e Polonia. La Fasfc effettua ispezioni di questo tipo durante tutto l’anno, ma questa è stata la prima volta che si è svolta un’azione coordinata a livello nazionale, con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende alimentari. Oltre alle ispezioni, l’agenzia offre anche corsi per informare i professionisti sulle regole di etichettatura.