Bruxelles (Belgio) – Allarme materie prime. Le aziende associate alla Flexible Packaging Europe (Fpe), che rappresentano circa l’80% del fatturato europeo, hanno espresso preoccupazione per lo scarso approvvigionamento. E’ quanto emerso a Dubrovnik, durante la conferenza annuale Fpe, in cui oltre 30 dei principali produttori di polimeri hanno segnalato significative carenze nella fornitura, con solo l’80% di disponibilità a seconda del polimero. Le imprese hanno dichiarato di aver dovuto modificare i programmi di produzione, a causa di cancellazioni di consegne già concordate, oppure hanno dovuto gestire notevoli aumenti di prezzo. Addirittura alcuni hanno accusato i fornitori di trattenere le scorte. Ciò potrebbe causare difficoltà anche ai clienti per la produzione e offerta di prodotti finiti, in particolare nel settore alimentare e delle bevande. Stefan Glimm (in foto), Ad di Fpe, ha commentato: “L’infelice situazione di tante dichiarazioni in un periodo così breve prova o un abuso di potere oppure la forte necessità di investire per lo sviluppo degli impianti di produzione”. E ha aggiunto: “Gli alti profitti riportati dovrebbero consentire ai fornitori di polimeri di investire per evitare tali problemi tecnici in futuro. Il mercato degli imballaggi flessibili è in crescita in Europa e dovrebbe essere sostenuto da una catena di approvvigionamento stabile, per assicurare la futura crescita del mercato”.
La Flexible Packaging Europe segnala significative carenze nella fornitura di materie prime
Irene2015-06-25T16:28:52+02:0025 Giugno 2015 - 16:28|Categorie: Tecnologie|Tag: Flexible Packaging Europe, fpe, Stefan Glimm|
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