Presa diretta (Rai tre) attacca la Gdo

2020-10-15T14:39:06+01:0013 Ottobre 2020 - 12:37|Categorie: Retail|Tag: , , , |

Roma – La trasmissione Presa diretta, andata in onda ieri sera su Rai tre, ha duramente attaccato la distribuzione moderna, sottolineando il suo potere nei confronti del mondo agricolo. Incentrata sul comparto ortofrutticolo, l’inchiesta di Giulia Bosetti ha messo in luce l’esperienza di alcune aziende agricole. Tra queste, la cooperativa Cos, gestita da Antonello Di Girolamo, che spiega i diversi fattori all’origine del costo dell’anguria. Un costo ben superiore al centesimo al Kg, oggetto di una contestata vendita sottocosto di Eurospin il 14 agosto. “Paga sempre il produttore, a rimetterci siamo sempre noi, ma non abbiamo modo di dire no perché non sapremmo a chi vendere”, continua Di Girolamo. Sono stati poi mostrati alcuni contratti con la Gdo, definiti “capestro” dal programma, a causa delle numerose voci relative agli sconti richiesti alle aziende. L’autrice dell’inchiesta ha provato, senza successo, a contattare Eurospin, Conad, Esselunga, gruppo Selex. Solo Coop Italia ha accettato di parlare, tramite Claudio Mazzini, responsabile commerciale freschissimi. Eurospin ha però inviato un documento alla trasmissione, caricato sui social del programma, in cui precisa di non praticare aste al ribasso. “Le abbiamo fatte in passato, come molti altri operatori della distribuzione, ma abbiamo da tempo abbandonato questa pratica”, si legge. “Una volta identificati i fornitori idonei, raccogliamo la loro migliore offerta per via telematica, così come potrebbe avvenire via e-mail o telefonicamente”. Il punto è che nel programma il tema delle aste è stato presentato come una pratica diffusa tra tutti gli operatori, e subito dopo – per avvalorare la tesi – sono state raccontate storie di migranti sfruttati e di caporalato. Una tesi molto mainstream. Ma fuorviante e lontana dalla realtà.

In foto: Riccardo Iacona, conduttore di Presa diretta

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