Bentonville (Usa) – Il Consumer financial protection bureau (Cfpb) ha intentato una causa a fine dicembre contro Walmart e Branch Messenger per aver costretto i fattorini a utilizzare costosi conti di deposito per il rimborso delle retribuzioni e per aver ingannato i lavoratori sulle modalità di accesso ai loro guadagni.
Secondo l’azione legale, Walmart e Branch hanno aperto conti di deposito per gli autisti che collaborano con Spark, consorzio che si occupa dell’ultimo miglio delle consegne per conto del gruppo. Walmart vi avrebbe depositato la paga senza il consenso degli autisti di Spark, limitandosi a dire che l’uso di Branch era un requisito per essere pagati: secondo la causa depositata dal Cfpb, chi si fosse rifiutato sarebbe stato licenziato.
La causa sostiene anche che Walmart e Branch hanno ingannato i lavoratori sulla possibilità di accedere ai guadagni in giornata. I conducenti dovevano seguire una procedura complessa per accedere ai loro fondi e dovevano affrontare ulteriori ritardi o commissioni se avevano bisogno di trasferire il denaro su un conto diverso, con il risultato che i lavoratori avrebbero pagato più di 10 milioni di dollari in commissioni per trasferire i guadagni.
“Walmart ha fatto false promesse, ha aperto illegalmente dei conti e ha approfittato di oltre un milione di fattorini”, ha dichiarato il direttore della Cfpb Rohit Chopra. “Le aziende non possono costringere i lavoratori a essere pagati attraverso conti che prosciugano i loro guadagni con commissioni spazzatura”.
La Cfpb ha inoltre affermato che Branch si è impegnata in una serie di attività illegali relative ai conti dei consumatori, tra cui non indagare su presunti errori, non onorare le richieste di stop ai pagamenti, non conservare i registri necessari, non fornire determinate informazioni e richiedere illegalmente ai consumatori di rinunciare ai diritti previsti dalla legge.
“L’affrettata azione legale della Cfpb è piena di errori fattuali e contiene esagerazioni e palesi inesattezze di principi di legge consolidati”, ha dichiarato Walmart in una dichiarazione inviata via e-mail a ‘Supermarket News’. “La Cfpb non ha mai concesso a Walmart un’equa opportunità di presentare il proprio caso durante la sua frettolosa indagine. Non vediamo l’ora di difendere vigorosamente l’azienda davanti a un tribunale che, a differenza della Cfpb, rispetti il giusto processo di legge”.
Ai sensi del Consumer Financial Protection Act (Cfpa), la Cfpb ha l’autorità di intraprendere azioni contro le istituzioni che violano le leggi sulla protezione finanziaria dei consumatori, tra cui il Truth in Savings Act (Legge sulla verità dei risparmi), l’Electronic Fund Transfer Act (Legge sul trasferimento elettronico di fondi) e i divieti di atti o pratiche sleali, ingannevoli o abusive previsti dal Cfpa.