Reggio Emilia – Il gruppo Ferrarini ha ottenuto dal Tribunale di Reggio Emilia altri 60 giorni per presentare un nuovo piano industriale e una nuova proposta concordataria. Una mossa che rende quasi impossibile la conferma dell’adunanza dei creditori, prevista per l’8 luglio. A due anni dalla presentazione della domanda concordataria, tutto è ancora in fase di stallo. Se tutto va bene, visti i tempi, l’operazione potrebbe concludersi nel febbraio 2021. Il gruppo Pini, da quanto si apprende, ha confermato il suo interesse a rilevare la società reggiana. Ancora tutta da giocare la partita su Vismara, dopo il rifiuto della proposta di Gsi-Bonterre-Casillo-Opas-Intesa da parte della proprietà, e la precedente rottura delle trattative con Amadori. Nei giorni scorsi, il sito Reggionline ha pubblicato i nomi di alcuni dei 1.500 creditori ammessi allo stato passivo, per un ammontare di 193,5 milioni di euro. Tra questi spiccano le banche come Unicredit (31,8 milioni) e Intesa (20,4 milioni), ma ci sono anche Confindustria con 193mila euro, Iren con 600mila euro e una gran quantità di bar e ristoranti. I locali hanno tutti crediti poco rilevanti, eccezion fatta per la trattoria Da Rinnna di Albinea, a cui i Ferrarini devono 16.500 euro.
Crisi Ferrarini: il concordato slitta al 2021
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