Introbio (Lecco) – “Abbiamo perso l’80% dei volumi di vendita e ci troviamo con ingenti quantità di merci ferme, invendute e come conseguenza prevediamo sorgerà a breve il problema economico”. Parole di Walter Ciresa di Gildo Formaggi, caseificio valsassinese. La situazione è drammatica ed è legata in primis alla chiusura del food service: “Le aziende di questo settore si sono trovate improvvisamente anche con ingenti quantità di merci a magazzino, molte di queste di breve durata, alcuni clienti ci hanno chiesto di ritirargli i prodotti ma nostro malgrado abbiamo potuto solo parzialmente accettare tutte queste richieste”, scrive. Hanno inciso anche la chiusura dei mercati comunali e rionali e l’annullamento delle sagre e delle fiere. Oltre all’export, ora in grande flessione a causa della diffusione del Covid-19 anche nel resto del mondo, infatti, con l’adozione di misure straordinarie per il contenimento, sono stati annullati numerosi ordini. Il caseificio, però, conferma che la produzione continua, anche se in forma ridotta: il personale lavora secondo turni stabiliti, visite e incontri sono stati annullati, ma le consegne procedono. Infatti, anche se in modo limitato, si vende ancora ai grossisti che riforniscono i negozi di alimentari e alla grande distribuzione. “Speriamo che il nostro governo si adoperi velocemente ad intervenire per sostenere i settori in crisi, mettendo a disposizione contributi, immettendo, attraverso il sistema finanziario, liquidità sul mercato, creando agevolazioni fiscali, altrimenti la mancanza di liquidità per ottemperare ai pagamenti scatenerà una reazione a catena che colpirà e accentuerà la crisi in tutta la filiera agroalimentare a partire dal produttore del latte”, è l’augurio di Walter Ciresa.