Milano – Il Comitato Ristoratori Responsabili, che riunisce oltre 100 esercenti milanesi, ha diffuso una lettera, indirizzata al Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione Lombardia, al Ministro della Salute e al Sindaco di Milano, esprimendo la propria disponibilità a compiere i sacrifici necessari per fare fronte all’emergenza, se dettati da logiche opportunità. I ristoratori esprimono la propria perplessità di fronte la decisione di consentire l’apertura di bar e ristoranti, vista la difficoltà, data la tipologia di servizio offerto, a garantire le adeguate misure di prevenzione e vista la raccomandazione di evitare assembramenti di persone. Consapevoli, dunque, della gravità della situazione, nella lettera chiedono alle autorità che vengano presi in considerazione alcuni aspetti:
“1) opportunità di chiudere del tutto gli esercizi di somministrazione: meglio un periodo di contenimento più severo ma più limitato nel tempo;
2) istituzione di un fondo di emergenza per le imprese in difficoltà;
3) cassaintegrazione in deroga per i prossimi tre mesi per i dipendenti del settore: solo così potremmo restare aperti senza agonizzare economicamente;
4) sospensione degli oneri tributari per i prossimi 3 mesi, compresi quelli comunali (Cosap e altri);
5) moratoria per credito bancario;
- sospensione delle bollette”.
La maggior parte degli esercenti, comunque, sottolinea di aver già scelto, secondo la propria coscienza, di chiudere la propria attività.