Roma – Il Quirinale avrebbe espresso le proprie perplessità in merito ad alcuni punti del Decreto agricoltura, approvato all’unanimità nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri. Le riserve non riguarderebbero, come riferito da alcune fonti stampa, le norme contro il bracconaggio o la gestione del fotovoltaico nei campi agricoli, ma l’accorpamento all’interno di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, di Sin, la società Sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura, che, secondo quanto prevede il nuovo testo di legge, avrebbe carattere d’urgenza. La presidenza della Repubblica non avrebbe invece la necessità di dare immediatamente attuazione alla fusione. Altri dubbi riguarderebbero lo spostamento del corpo dei carabinieri ambientali dal ministero dell’Ambiente a quello dell’Agricoltura. Palazzo Chigi sembrerebbe orientato a superare questa fase d’impasse facendosi garante di una mediazione condotta attraverso un’interlocuzione diretta con il Quirinale. Ricordiamo che Sin è una società costituita nel 2005, con il compito di gestire e sviluppare un sistema di servizi complesso ed interdisciplinare a supporto delle competenze istituzionali del comparto agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca. Agea ne ha ceduto il 49% e in un secondo momento, nel 2011, Sin è stato trasformato in una società per azioni. Il 23 giugno 2022 si è perfezionato il trasferimento di tutte le azioni detenute dai soci privati in favore di Agea, che a sua volta ha trasferito il 51% delle stesse al ministero dell’Agricoltura, avviando così le procedure per la trasformazione di Sin in società in house di Agea e dello stesso Ministero. Il decreto dunque non farebbe che produrre un’accelerazione a un processo già in atto e sancito dal testo di legge già sei anni fa ( D.lgs. 74/2018, poi modificato dal D.Lgs.116/2019).