Garbagnate Milanese (Mi) – Il mercato dei vini senza alcool ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni: le aziende hanno diversificato l’offerta cercando di intercettare queste esigenze. Per monitorare la presenza delle novità dealcolizzate, l’Istituto di ricerche e price intelligence QBerg ha analizzato la visibilità sui volantini della Gdo (Iper, super e superette, d’ora in poi Iss), sui siti di e-commerce della Gdo e sui principali siti di wine specialist italiani.
“Possiamo infatti affermare”, si legge nel report, che, da semplice ‘apparizione di nicchia’, dalla metà del 2024 vi sia stata una vera e propria esplosione”. Tre i fenomeni caratterizzanti:
- Un andamento esattamente speculare sul web, sia che si tratti di Gd che di Wine Specialist: cambiano solo le numeriche, più nutrite per i Wine Specialist, ma gli andamenti sono esattamente sovrapponibili. Lo stesso si può dire, dagli ultimi mesi dell’anno, anche per il Flyer della Gdo (Iss)
- Si nota, in tutti e tre gli andamenti, il buco a dicembre 2024. In prossimità delle festività natalizie, è ancora troppo importante dedicare lo spazio (che sia volantino o e-commerce) all’offerta tradizionale;
- Sul Flyer Gdo la quasi totalità delle osservazioni è costituita dagli Spumanti analcolici. Il Vino analcolico fatica a trovare spazio.
Altra evidenza dell’analisi è la numerica molto ridotta dei marchi in esposizione.
“Di solito, nelle analisi di ‘Top 10’ che facciamo per altre categorie di prodotto, possiamo segmentare, appunto, tra primi cinque o dieci marchi, follower, etc: in questo caso, non si arriva nemmeno a dieci marchi presenti per avere il 100% di display”, si legge nell’analisi.
“Oltre a questa evidenza, che ci fa dire che i marchi citati siano i più innovativi, almeno nella forza di spingere un prodotto quanto meno controverso in un mercato che della tradizione fa un punto d’onore, vediamo come i vari canali siano caratterizzati, salvo qualche eccezione, da marchi diversi. Segno di scelte commerciali diverse da parte dei marchi stessi? Oppure esito di accordi con il trade che dedica ancora troppo poco spazio a questo mercato?”, conclude il report di QBerg.