Bologna – Gli italiani desiderano più tempo per cucinare, mangiare con calma e condividere un pasto. È questo uno dei dati principali del nuovo rapporto “Il tempo e il cibo. La food obsession tra rappresentazione dei media e comportamenti di consumo”, realizzato dal Censis per Camst group e presentato a Bologna, nella cornice del Palazzo Re Enzo, durante l’evento “Il tempo sottile”, in occasione degli 80 anni dell’azienda di ristorazione.
Lo studio fotografa un Paese affaticato dai ritmi frenetici e dal multitasking. Il 62,2% degli italiani dichiara di non riuscire a completare le attività quotidiane e l’83,7% prova ansia per la mancanza di tempo. Il 76,7% esprime il desiderio di poter rallentare per dedicare più spazio alla cucina e ai pasti condivisi.
Nella settimana lavorativa si dedica in media solo 28 minuti al pranzo, 32 alla cena e appena 24 minuti alla pausa pranzo. Nel weekend si arriva a 75 minuti complessivi, ma la distanza tra desiderio e realtà resta ampia. Intanto, cresce l’attenzione mediatica per il cibo, con 14 milioni di italiani che seguono programmi culinari, ma nella vita quotidiana il tempo per cucinare e mangiare resta limitato.
La pausa pranzo è riconosciuta dal 97% degli occupati come abitudine quotidiana, anche se solo il 3,3% riesce a dedicarle più di un’ora. La maggioranza la consuma in meno di mezz’ora. Eppure, l’87,7% degli italiani dichiara di sentirsi più produttivo dopo una pausa pranzo di qualità.
In questo scenario, le mense aziendali assumono un ruolo centrale per il benessere e la fidelizzazione dei dipendenti L’85% dei lavoratori ritiene fondamentale avere a disposizione spazi accoglienti, con cibo sano e orari flessibili, capaci di incidere anche sulla produttività.
“Abbiamo voluto approfondire il legame tra tempo, cibo e benessere per celebrare i nostri 80 anni”, spiega Francesco Malaguti, presidente Camst group. “Per noi il tempo ha valore solo se trasformato in qualità per le persone, soprattutto nei luoghi di lavoro”.