Simona Fiorentini, Sales e Marketing Manager di Fiorentini Alimentari Spa, società che produce gallette, snack e altro ancora, spesso usa Linkedin per postare commenti e osservazioni. Sempre con garbo e intelligenza. Alla fine di luglio ha scritto quanto segue: “Per ben 12 anni, con la famiglia sono andata in vacanza in Alto Adige, sempre nello stesso hotel a conduzione familiare. Era il nostro buen retiro, la settimana di detox dal lavoro, e in quel posto abbiamo collezionato bellissimi ricordi e stretto amicizie preziose. Quest’anno l’hotel è in ristrutturazione, quindi chiuso. Qualche settimana fa ci arriva una bella newsletter che ne annuncia la riapertura il prossimo inverno e comunica che l’hotel diventerà adults only, accettando ospiti dai 14 anni in su. Io ho due figli, una di 14 anni e uno di 11, quindi, di conseguenza, non sarebbe più stato ben accetto. Che si fa? Mio marito non si preoccupa più di tanto: ‘Per noi faranno sicuramente un’eccezione, andiamo da 12 anni! E poi i nostri ragazzi sono molto educati…’ Io invece dubito subito… prima di tutto per la testa degli alto atesini e poi perché, a forza di girare, ne ho viste di persone e mi è ormai venuta una sorta di sfiducia nel genere umano. Propongo di scrivere per chiedere chiarimenti. La risposta arriva dopo quasi un mese…: ‘Ci dispiace molto ma non possiamo cambiare le nostre nuove regole per voi, quindi ci rivedremo quando vostro figlio avrà 14 anni’. I miei familiari rimangono basiti, io invece me lo aspettavo. Pazienza, troveremo un altro posto per costruire nuovi ricordi.
Ora vi chiederete: ‘Perché vi scrivo tutto questo pippone sulle mie vacanze?’ Perché questo mi ha fatto riflettere su quando è giusto dire di no ad un cliente. Come imprenditori noi non lo facciamo quasi mai. Ci adattiamo alle richieste più strane e spesso, nonostante tutto lo sforzo ed il lavoro, subiamo delle arroganze da alcuni clienti, inimmaginabili per chi non è del mestiere. All’inizio alcuni comportamenti mi facevano stare malissimo. Ora, dopo decine di anni, me li faccio scivolare anche se, sinceramente, mai del tutto. Ecco, in alcuni casi vorrei avere la forza di questo albergatore, che manda a quel paese dei clienti con tanta facilità. Chi ha ragione?” Il post ha suscitato numerose reazioni. C’è chi ha sottolineato l’arroganza della struttura. Chi la rigidità dei proprietari. Chi ha dato loro ragione: se ci sono regole, occorre rispettarle. Dissento completamente da questi ultimi legulei moralisti.
Ma, al di là del caso specifico, intendo fare un discorso più ampio sulle regole e sulle eccezioni. Esempio numero uno. C’è un editore che, in questi anni, si è trovato di fronte ad alcune aziende che avevano avuto incendi o terremoti. Aveva dei contratti pubblicitari già firmati. Le regole imponevano che venissero onorati. Invece ha bloccato subito le fatture e le aziende hanno mantenuto la pubblicità per tutto l’anno, gratis.
Esempio numero due. C’è un imprenditore che da anni fa lavorare un ragazzo costretto sulla sedia a rotelle per una grave malattia. Non può assumerlo per vari motivi ma lo fa lavorare (data entry) e lo paga. Le regole lo vieterebbero ma per il ragazzo è un modo per vivere e non sopravvivere. Dopo il primo “stipendio”, il ragazzo ha fotografato le banconote e ha girato la foto ai suoi amici. Anche lui vale!
Esempio numero tre. C’è una nonna che vive in una comunità protetta. Ha il suo appartamentino. Ma ha 97 anni. Le regole non prevedono la sua permanenza. Ma la nonnina è buona e vuole bene a tutti. Così rimane ed è un segno per tutti.
Esempio numero quattro. E’ l’episodio della ‘guarigione il sabato’, citata nel Vangelo di Luca. Secondo le leggi del tempo questo giorno era destinato al riposo e alla preghiera. Non si poteva svolgere alcuna attività. Ma Gesù stravolge le regole, come si legge nel Vangelo: “Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco davanti a lui vi era un uomo malato di idropisia (una malattia caratterizzata dall’eccessivo accumulo di liquidi nei tessuti del corpo, che causa gonfiore, ndr). Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: È lecito o no guarire di sabato? Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse loro: Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?” Ci sono le regole ma, per fortuna, anche le eccezioni.