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Il retail elvetico chiede una deregulation, a partire dalle aperture domenicali

2025-10-03T08:40:15+02:003 Ottobre 2025 - 08:40|Categorie: Retail|Tag: , |

Berna (Svizzera) – “Il settore svizzero del commercio al dettaglio sta affrontando sfide significative dovute all’instabilità geopolitica, al calo della fiducia dei consumatori, all’aumento degli acquisti transfrontalieri e all’eccessivo onere normativo”. È quanto osserva la Federazione svizzera del commercio al dettaglio, che chiede una immediata “deregulation shock” a tutti i livelli di governo e amministrativi (federale, cantonale e comunale). La riscrittura delle regole comporterebbe la sospensione delle nuove leggi e l’eliminazione attiva delle barriere normative esistenti. La Federazione chiede inoltre un rispetto più rigoroso del cosiddetto ‘Cassis de Dijon’, il principio secondo cui i prodotti legalmente fabbricati e commercializzati nell’Ue possono essere venduti anche in Svizzera senza restrizioni.

L’intensa concorrenza sui prezzi e l’aumento del 10% degli acquisti transfrontalieri dal 2022 (come evidenziato da uno studio HSG), sta creando una pressione senza precedenti sui rivenditori. Per combattere questi problemi, la federazione sostiene la necessità di evitare nuove regolamentazioni e di alleggerire significativamente quelle attuali. Gli orari di apertura dei negozi più flessibili (con la possibilità di aprire fino a 12 domeniche all’anno rispetto alle attuali quattro) sono citati come misura necessaria per frenare gli acquisti transfrontalieri.

“L’apertura supplementare della domenica per tutti i negozi, indipendentemente dalla gamma di prodotti, dall’ubicazione, dalla clientela o dalla struttura del personale, ridurrà il flusso verso i paesi vicini”, ha osservato la federazione. “Senza una vera e propria deregolamentazione, il settore del commercio al dettaglio svizzero si troverà sempre più sulla difensiva”, ha commentato Dagmar Jenni, direttrice della Federazione svizzera del commercio al dettaglio. “Nell’interesse dell’occupazione e del buon funzionamento del mercato interno, ma anche per garantire l’approvvigionamento locale ai consumatori, è giunto il momento di reagire”. La Federazione svizzera del commercio al dettaglio afferma che la deregolamentazione è essenziale per proteggere i posti di lavoro, garantire l’efficienza del mercato e mantenere l’approvvigionamento locale dei consumatori.

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