Roma – Massimo Bitonci, sottosegretario al Made in Italy, è intervenuto nel corso del Forum del largo consumo, soffermandosi sul tema delle misure e iniziative che possono aiutare a contrastare la crisi inflazionistica.
“Oltre a presiedere il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, presiedo anche i tavoli di settore e partecipo regolarmente ai tavoli organizzati dal Garante Prezzi, dove si analizzano insieme alle associazioni dei consumatori le storture del mercato, com’è stato per esempio per l’aumento del costo della pasta o il problema dell’aumento del costo della frutta e degli ortaggi. Molte delle proposte che vengono dal Cncu sono state poi tramutate in disegni di legge e norme, anche durante il periodo della crisi inflazionistica, quando abbiamo varato l’operazione del Carrello della spesa, insieme alla Grande distribuzione”, ha esordito Bitonci.
“La Legge di Bilancio di quest’anno introduce finalmente il tema del quoziente famigliare. Finalmente si ricomincia a parlare di detrazioni per i familiari e figli a carico, cosa che, come sapete, con l’Assegno Unico, era stata accantonata. L’Assegno Unico è di certo uno strumento importante e lo abbiamo votato, ma copre essenzialmente gli incapienti, coloro che non hanno reddito, o le famiglie molto numerose, che a livello nazionale ormai sono quasi una nicchia. Invece inserendo il tema delle detrazioni, che ormai sono state completamente cancellate, si può aiutare quella massa di contribuenti che di fatto paga le tasse. Sotto i 15mila euro di reddito non si pagano le tasse. Invece dai 25mila euro ai 55mila c’è la maggior concentrazione di contribuenti, ed è giusto ricordare che, se si supera questa soglia, le aliquote diventano del 43%. Le famiglie che vivono con un reddito di 50mila o 60mila euro non sono né ricche né benestanti. Vivono con un reddito normale e devono fare i conti ogni giorno con il carrello della spesa, con l’affitto e con il costo dei figli, e dunque la scuola, lo sport e tutto il resto”.
“Continuo a ripetere che il governo su questo deve provare a fare di più, anche alla luce dei dati sulla natalità che abbiamo. I 350mila nati dell’anno scorso costituiscono un dato imbarazzante. Non è un dato preoccupante: è il dato del non ritorno. Bisogna chiamare le cose per quello che sono. È una questione rispetto a cui bisogna provare a mettere molte risorse, anche se il problema non è certamente solo legato alla pressione fiscale. Ma il tema fiscale ha comunque un peso rilevante, perché le famiglie già con un figlio fanno fatica. Mettere le risorse solo sulle famiglie con più di tre figli finisce per incidere poco. Bisogna dunque fare una politica di welfare importante a favore di tutte le famiglie, e soprattutto a favore delle donne”.
A conclusione del proprio intervento Bitonci è tornato sulla Manovra Finanziaria. “Guardando al futuro, siamo facilitati sicuramente dal lavoro che sta facendo il ministero dell’Economia, criticato a volte dagli altri ministeri, perché ovviamente gli altri sono ministeri di spesa. Io penso che il lavoro che sta facendo Giorgetti sia un lavoro importante, che non lo rende sicuramente simpatico nel momento in cui punta all’obiettivo di saldo primario positivo. Stare sotto il 3% del deficit di Pil, con spread e altri parametri pari a quelli di altri Paesi europei, vuol dire che si sta andando nella direzione giusta”.