Bruxelles (Belgio) – Niente svolta per alimentare e pasta: l’incontro tra i negoziatori della Casa Bianca e il commissario Ue Sefcovic si chiude senza progressi, lasciando in vigore le maxi tariffe americane e bloccando possibili esenzioni anche per il vino. A quattro mesi dalla stretta di mano Trump–Von der Leyen, i nodi dell’accordo commerciale ‘quadro’ emergono con forza.
L’Europa chiede sconti sui dazi su acciaio, alluminio, alcolici, alimentari e dispositivi medici. Gli Stati Uniti, però, prima vogliono che Bruxelles applichi gli impegni presi: l’azzeramento dei dazi sui beni industriali e agricoli americani, misura avviata dalla Commissione ma ancora in attesa del via libera di Consiglio ed Europarlamento.
Washington sostiene di aver rispettato la propria parte fissando al 15% la tariffa base sui prodotti Ue ed esentando vari settori, ma dopo l’accordo ha comunque introdotto tariffe al 50% su acciaio e alluminio e relativi derivati. Sefcovic ricorda i passi avanti europei — più import di idrocarburi Usa, trattative su chip e investimenti crescenti — ma non basta: gli Stati Uniti chiedono prima la rimozione dei dazi sul 50% dei derivati e una revisione al ribasso delle norme digitali Ue, da sempre osteggiate da Trump perché considerate punitive verso le Big Tech.
Intanto restano nel limbo i produttori di pasta, ancora minacciati da una maxi tariffa punitiva per presunto dumping.