Pomodoro da industria, Anicav: “Qualità italiana forte, ma servono efficienza e unità per affrontare i nuovi concorrenti”

2025-12-03T09:24:32+01:003 Dicembre 2025 - 09:24|Categorie: Grocery|

Napoli – L’Assemblea Pubblica di Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, tenutasi a Napoli nel corso della tredicesima edizione de ‘Il Filo Rosso del Pomodoro’, ha evidenziato le criticità che minacciano la competitività della filiera del pomodoro da industria. Nonostante il primato qualitativo del made in Italy resti solido, l’ingresso di nuovi paesi produttori a basso costo e il calo dell’export nel primo semestre 2025 (-3,6% in volume, -10,7% in valore), aggravato dai dazi Usa, creano forti rischi per il settore.

Tra i fattori interni, Anicav segnala una governance di filiera inefficace, la frammentazione delle OP soprattutto nel Centro-Sud, l’aumento del costo della materia prima (+50% in quattro anni) e un tessuto industriale meridionale poco competitivo. Sul fronte esterno pesano norme europee stringenti su agrofarmaci, fertilizzanti ed emissioni, oltre alla carenza di infrastrutture idriche e agli effetti del cambiamento climatico.

La produzione 2025 si attesta a 5,8 milioni di tonnellate, con l’Italia nuovamente secondo trasformatore mondiale e primo esportatore di derivati destinati al consumo finale. L’Europa resta il principale mercato di sbocco. I consumi interni risultano stabili, con la passata che domina il mercato retail.

Anicav richiama la necessità di maggiore efficienza, dialogo di filiera e programmazione condivisa per tutelare competitività e redditività.

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