Napoli – Si è svolto venerdì a Napoli il seminario dal titolo “Il futuro dei rappresentanti doganali e dei customs brokers”, organizzato da Confiad (Confederazione internazionale degli agenti doganali) e Anasped (Federazione italiana delle Associazioni territorialmente localizzate di doganalisti). Al centro del dibattito la mancata armonizzazione delle norme per le pratiche doganali all’interno dell’Ue. Una lacuna del sistema europeo che penalizza i nostri porti. “Circa il 47% di tutte le merci che fanno ingresso in Italia fanno prima scalo in porti di altri Paesi dell’Europa, nonostante il fatto che il nostro Paese goda di una posizione geografica particolarmente favorevole”, ha dichiarato Giovanni De Mari, presidente del Consiglio nazionale degli spedizionieri doganali. “Recuperando le merci destinate all’Italia che oggi transitano per scali stranieri, il Fisco italiano incasserebbe dazi per circa 180 milioni di euro, si creerebbero almeno 12mila posti di lavoro nel comparto logistico.” (PF)
I doganalisti: “Regole comuni per tutelare il mercato interno”
RepartoGrafico2013-03-18T14:52:20+02:0018 Marzo 2013 - 10:56|Categorie: Mercato|Tag: Anasped, Confiad, dogana, Giovanni De Mari|
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