Cesena (Fc) – Amadori, punto di riferimento in Italia nel settore delle proteine, presenta il quarto Report di sostenibilità, relativo all’esercizio 2023. Anche per questa edizione si conferma la scelta di utilizzare i Gri Sustainability Reporting Standards, uno dei più riconosciuti a livello internazionale. L’azienda intende dunque ribadire il proprio impegno riguardo le tematiche Esg.
Di tutta l’energia elettrica autoprodotta nel 2023, sia da impianti fotovoltaici che da cogeneratori di proprietà, l’85% è stato destinato all’autoconsumo, per soddisfare circa il 20% del fabbisogno elettrico totale. Inoltre, circa il 22% (+4% dal 2022) dell’energia elettrica prelevata da rete è stata acquistata coperta da Garanzia di origine. Amadori ha anche ottenuto la certificazione ISO 50001 (sistema di gestione dell’energia) per lo stabilimento di Mosciano Sant’Angelo (Te), che si aggiunge a quello di Cesena. Per quel che riguarda la gestione dei rifiuti, nella Zoomangimistica il 93% degli scarti sono destinati al recupero, mentre nella Tral (trasformazione alimentare) e nelle filiali la percentuale sale al 99,4%. Si conferma anche l’impegno a promuovere il riciclo, ad esempio con packaging sempre più eco-compatibili.
Amadori ribadisce anche l’importanza del legame con il territorio: l’86% dei fornitori dell’azienda sono italiani, mentre il volume di approvvigionamento proveniente dai fornitori situati nelle regioni di ubicazione dei principali siti produttivi (Emilia-Romagna, Abruzzo e Lombardia) rappresenta il 56% del totale. A proposito delle risorse umane, invece, si sottolineano le 75.210 ore di formazione erogate su tematiche manageriali e gestionali, a cui si aggiungono 15.732 ore di formazione tecnica. Nel 2023, il gruppo ha esteso la certificazione ISO 45001 (sistema volontario di gestione salute e sicurezza sul lavoro) al sito di Santa Sofia (Fc).