Argea presenta Gualdo 2022, primo vino biosimbiotico di Poderi dal Nespoli

2025-09-25T10:12:19+02:0025 Settembre 2025 - 10:12|Categorie: Vini|Tag: , , , |

Nespoli (FC) – È Gualdo Romagna Doc Sangiovese Predappio 2022 il primo vino biosimbiotico di Poderi dal Nespoli, brand di Gruppo Argea. Podere Gualdo si trova nella sottozona (MGA) Predappio, “culla storica del Sangiovese di Romagna”, sottolinea l’azienda in una nota. I suoi 13,7 ettari sono condotti in regime biologico e certificati dal Consorzio Romagna – Distretto Bio-Simbiotico, il primo riconosciuto in Italia.

L’agricoltura biosimbiotica integra i principi del biologico con una pratica innovativa: l’inoculo nel terreno di microrganismi vivi (micorrize e bioti microbici non OGM) che vivono in simbiosi con le radici della vite. “Questo rafforza la pianta, migliora l’assorbimento dei nutrienti, incrementa la biodiversità del suolo e accresce la capacità di resistenza agli stress idrici e climatici. Una scelta che ha permesso di affrontare con equilibrio anche un’annata come la 2022, caratterizzata da siccità e temperature elevate”, spiega ancora Argea.

Anche il packaging  è stato ripensato in ogni dettaglio per ridurre l’impatto ambientale, seguendo i principi dell’ecodesign. La capsula è realizzata in gommalacca naturale a base di cera d’api, il tappo proviene da sottoprodotti cerealicoli e non utilizza fonti fossili, l’etichetta contiene fibre ricavate dagli scarti della vinificazione insieme a carta riciclata e certificata FSC. La bottiglia, alleggerita del 16%, consente un risparmio significativo di vetro e quindi di emissioni, mentre le scatole sono interamente in carta riciclata.

“Come azienda leader”, ha commentato l’ad di Argea, Massimo Romani, ripreso da Il Sole 24 Ore, “sentiamo la responsabilità di guidare il settore verso un futuro più sostenibile. Le nuove generazioni di consumatori, sempre più attente all’impatto ambientale e sociale, ci chiedono autenticità e impegno concreto: i risultati raggiunti dimostrano che competitività e responsabilità possono convivere, creando valore per l’azienda, per i territori e per il mercato globale”.

 

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