Canberra (Australia) – Non c’è pace per le insegne australiane Woolworths e Coles. Dopo l’indagine sui prezzi (leggi qui) condotta negli scorsi mesi dall’Antitrust locale, la Australian competition and consumer commission (Accc), spunta un nuovo filone di indagine relativo alla presunta pratica di ‘land banking’, che in questo caso si tradurrebbe nell’acquisto di terreni non finalizzati all’immediata costruzione di immobili, ma allo scopo di rallentare l’espansione di altre insegne, ostacolando di fatto la concorrenza.
L’Accc, come riporta Reuters, avrebbe definito le due insegne – che insieme vendono due terzi dei prodotti alimentari del Paese – un “oligopolio” e starebbe esaminando gli effetti sul mercato delle loro operazioni immobiliari, in particolare su 152 siti destinati alla costruzione di supermercati, ancora non realizzati (110 per Woolworths e 42 per Coles). Le catene avrebbero però imputato il fatto a lungaggini burocratiche sui permessi di pianificazione e ritardi nella costruzione. L’esito dell’indagine dell’Accc è atteso per febbraio 2025.