Milano – L’Italia si conferma già oltre i target fissati sia per il 2025 (50%) sia per il 2030 (55%) quanto al riciclo di bioplastiche compostabili. Anche se il tasso è in leggera flessione, sceso dal 60,7% nel 2022 al 56,9% dello scorso anno (44.338 tonnellate riciclate a fronte di 77.900 immesse sul mercato nel 2023). A rendere noti i risultati Biorepack, il sistema consortile europeo di responsabilità estesa del produttore (Epr) dedicato agli imballaggi in bioplastica compostabile.
Una contrazione in larga parte legata al fatto che quest’anno per calcolare i risultati, Biorepack ha preso come valore di riferimento il dato ufficiale contenuto nel Rapporto Rifiuti Urbani pubblicato dall’Ispra a dicembre 2023 anche se riferito all’anno 2022. “Le correzioni dei valori percentuali”, sottolinea Marco Versari, presidente di Biorepack, “sono il frutto di una sempre maggiore precisione dei dati a disposizione del Consorzio e non modificano un dato di fondo: i risultati di riciclo organico delle bioplastiche compostabili confermano la bontà del modello utilizzato dall’Italia”.
La diminuzione è dovuta anche a una riscontrata maggiore presenza di materiali non compostabili negli scarti”, continua Versari, “rifiuti composti principalmente da plastiche tradizionali, vetro e metalli che all’interno degli impianti di trattamento devono essere eliminati attraverso complesse e costose operazioni di separazione“.