Roma – “Il latte crudo comporta gravi rischi sanitari, tant’è che in molti Paesi è vietato. Non dovrebbe dunque essere preso sottogamba”. A parlare è Roberto Burioni, professore ordinario di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, intervenuto in audizione alla Camera, lo scorso 26 marzo, nell’ambito dell’esame della proposta di legge per modificare la normativa in materia di etichettatura dei prodotti caseari a base di latte crudo. “Si sta diffondendo la mania di consumare il latte crudo sulla base del gusto, e questo non lo discuto. Ma anche sulla base di una supposta maggiore salubrità dello stesso”, ha spiegato. “Ma il latte crudo è molto pericoloso”.
Come spiegato dallo stesso virologo, attraverso il consumo di prodotti a latte crudo è possibile la trasmissione di Escherichia Coli, che, in alcune circostanze, può avere conseguenze molto gravi, specialmente nei bambini e nelle persone più vulnerabili.
Il disegno di legge, presentato lo scorso luglio dal senatore Lorenzo Basso (Pd – Idp), prevederebbe “l’obbligo di indicazione in etichetta o sulla confezione dei prodotti caseari a latte crudo freschi o di media stagionatura del rischio per la salute di tali prodotti per i bambini di età inferiore ai dieci anni, in maniera da essere facilmente visibile e chiaramente leggibile”.