Bruxelles (Belgio) – Nel 2024 si produrranno, nell’emisfero nord, 27,2 milioni di tonnellate di agrumi, segnando un calo del -9% rispetto all’anno scorso. È questa la stima realizzata da Wco-World Citrus Organisation analizzando i principali Paesi produttori della regione mediterranea – Egitto, Grecia, Israele, Italia, Marocco, Spagna, Tunisia, Turchia, Portogallo – e negli Usa. L’Italia, nello specifico, registra un calo del 12,32% a 2,77 milioni di tonnellate, con una riduzione del 17,51% delle arance.
“I dati di mercato che abbiamo ricevuto indicano un calo rispetto agli alti volumi dello scorso anno. Questo è principalmente dovuto al ritorno della Turchia a livelli di produzione regolari dopo le cifre record della scorsa stagione, oltre alla prevista diminuzione in Egitto”, dichiara Philippe Binard, segretario generale della Wco, sintetizzando risultati della fotografia scattata dall’organizzazione. “Problemi climatici come gelate tardive, siccità, ondate di calore, nuovi parassiti e fitopatologie sono minacce costanti per la qualità, la colorazione e la data di raccolta. Il mercato, inoltre, continuerà a essere influenzato dall’instabilità geopolitica, mentre la domanda dei consumatori è sotto pressione a causa della limitazione del potere d’acquisto e dell’inflazione”.