Parma – Per Mutti, specialista nella trasformazione del pomodoro, il 2025 è stato un anno record: 728mila tonnellate lavorate, il volume più alto nella storia dell’azienda, che detiene il 33,3% del mercato nazionale. Un risultato reso possibile della stretta collaborazione con 800 famiglie di agricoltori conferitori, che garantiscono raccolta e lavorazione entro tre ore, preservando qualità e freschezza del prodotto.
Francesco Mutti, Ad dell’azienda, che nel 2024 ha raggiunto un fatturato di 703 milioni di euro, di cui il 59% proveniente dall’export, spiega che la campagna ha dovuto affrontare il terzo anno consecutivo di rese inferiori alle stime a causa dei cambiamenti climatici, con cali significativi soprattutto nel Nord Italia, principale area di produzione.
Per supportare i suoi coltivatori, Mutti ha confermato una politica di premium price, con quasi 8 milioni di euro di incentivi nel 2025 e contributi fino al 20% per il pomodoro precoce e tardivo. Negli ultimi cinque anni, il valore riconosciuto alla filiera è cresciuto del 63,8%, passando da 87 a 142,50 euro/tonnellata. Il manager sottolinea l’importanza di una filiera consapevole e sostenibile, capace di gestire rese, costi energetici e pressioni di mercato, mantenendo al contempo standard di qualità elevati. La scelta della materia prima diventa fondamentale anche per conquistare i consumatori, sempre più attenti a prodotti sostenibili, sicuri e di eccellenza, come dimostrano le novità di Mutti, tra cui il Ragù 100% vegetale.
Mutti ribadisce inoltre che “Il pomodoro ha la dignità degli altri prodotti. La qualità del nostro ingrediente può far fare un passo avanti o un salto indietro a seconda della scelta del consumatore”.