Carne bovina: gli allevatori chiedono una legge sulla tracciabilità per tutelare il made in Italy nella ristorazione

2025-12-09T09:34:58+01:009 Dicembre 2025 - 09:34|Categorie: Carni|

Roma – In vista del riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, torna al centro del dibattito la richiesta di una normativa che garantisca trasparenza e autenticità nelle carni servite nei ristoranti. Gli allevatori di bovini da carne aderenti ad AOP Italia Zootecnica rilanciano infatti l’appello al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida affinché venga introdotta una legge specifica sulla tracciabilità delle carni nella ristorazione pubblica e privata.

Già nel 2009, con la prima versione del Piano Carni Bovine Nazionale, gli allevatori avevano inserito tra le priorità la necessità di un quadro normativo chiaro sull’origine delle carni servite fuori casa. Nel 2017 la sollecitazione è stata nuovamente formalizzata attraverso la ‘Carta di Padova’, documento elaborato durante un convegno di settore e accompagnato da una proposta di decreto dedicato all’identificazione dell’origine della carne bovina e alla corretta informazione del consumatore.

L’urgenza si è riaccesa dopo le recenti inchieste televisive che hanno mostrato pratiche irregolari legate a prodotti scongelati, ri-etichettati e nuovamente congelati, potenzialmente destinati al circuito della ristorazione.

Gli allevatori chiedono quindi che nel disegno di legge Coltivaitalia venga introdotto l’obbligo di indicare chiaramente provenienza e percorso della carne bovina — nascita, allevamento e macellazione — analogamente a quanto previsto in Francia dal 2002. Una misura che, secondo il comparto, sarebbe decisiva per proteggere il made in Italy, rafforzare la fiducia dei consumatori e valorizzare una filiera che rappresenta un patrimonio identitario del Paese.

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