Cartello del cartone ondulato, filiera del f&b tra le più colpite. Al via class action per il risarcimento

2024-01-10T16:25:05+02:0010 Gennaio 2024 - 16:25|Categorie: Tecnologie|Tag: , , , , |

Milano – Risale ormai al 2019 (leggi qui) la maxi multa dell’Antitrust alle principali imprese produttrici di cartone ondulato italiane. Riconosciute colpevoli insieme alla loro associazione di categoria, Gifco, “tra il 2004 e il 2017 di un’intesa continuata nel tempo volta a ripartire il mercato e a definire in comune i prezzi di vendita e altri parametri commerciali, quali i termini di pagamento”.

A distanza di quattro anni Unilegion, specialista in azioni collettive antitrust, ha avviato un progetto di class action a tutela delle aziende italiane che hanno acquistato cartone ondulato nel periodo di cartello per consentire loro di recuperare i danni subiti. È la filiera del f&b, si legge in una nota ufficiale di Unilegion, ad essere tra le più colpite dal cartello “in quanto rappresenta il maggior mercato di sbocco per il cartone ondulato. Sono già un centinaio le realtà che hanno aderito al progetto, è sufficiente che firmino un accordo di partecipazione e forniscano le fatture delle scatole di cartone acquistate”.

“L’importo del sovrapprezzo varia a seconda dei casi, ma è stimabile tra il 10 e il 20% o più del prezzo di acquisto corrisposto per i prodotti oggetto del cartello”, spiega Luisa Capitanio, country manager per l’Italia di Unilegion. “Inoltre, essendosi il cartello protratto per un lungo periodo , vanno aggiunti gli interessi maturati, la rivalutazione monetaria e il lucro cessante arrivando fino al 50% in più del danno originario”.

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