Roma – “L’Europa deve trattare con gli Usa per tutelare l’esportazione del nostro vino, evitando l’escalation di una guerra commerciale. Mi auguro quindi che decida di mantenere una linea morbida, a cominciare dall’esclusione del bourbon dalla prima lista di controdazi che si preparerebbe a varare. Sarebbe una vittoria per la posizione sostenuta dal governo italiano, che conferma così di avere un ruolo di intermediazione importante tra Bruxelles e Washington”. Lo afferma il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio, a margine della sua visita a Vinitaly.
“I dazi però non sono stati inventati dal presidente Trump, li paghiamo già per esportare vino e altri prodotti in tanti Paesi del mondo, dal Brasile alla Cina. E spesso i produttori vitivinicoli italiani si trovano a pagare tassi più alti rispetto a quelli francesi. Capisco e condivido il principio che l’Europa si muova in maniera unitaria nella trattativa con gli Usa, ma questo deve valere sempre, così da parificare anche le tariffe imposte da altri Stati”, prosegue il senatore della Lega.
“L’Italia oggi è il Paese che esporta più vino al mondo, eppure altri guadagnano più di noi perché impongono un valore medio a bottiglia più alto”, osserva Centinaio. E conclude: “Dobbiamo imparare a valorizzare maggiormente la qualità piuttosto che la quantità. Solo così potremo accrescere il valore del nostro export su molti mercati, che sono pronti a riconoscere alle eccellenze vitivinicole italiane il prezzo che meritano”.