Roma – E’ iniziato l’iter di approvazione del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada. Ieri, 27 giugno, c’è stato il primo via libera della commissione esteri del Senato. Tra le altre cose, il trattato elimina i dazi sulla maggior parte dei beni e servizi e tutela 173 Indicazioni geografiche (di cui 41 italiane). Il sì è arrivato grazie al sostegno di Pd, centristi e Forza Italia. Contrari M5S, Sinistra italiana, Lega e Gal (Grandi autonomie e libertà). Soddisfatta Lisa Ferrarini, vice presidente per l’Europa di Confindustria, che ha sottolineato i benefici per l’Italia con “l’azzeramento di oltre il 99% dei dazi industriali, l’accesso agli appalti pubblici canadesi, per i quali sono previsti stanziamenti di oltre 60 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni ed una protezione delle Indicazioni geografiche che, benché parziale, rappresenta comunque un successo data la diffusione in quel mercato di pratiche di Italian Sounding”. Ora il provvedimento andrà in aula per completare il percorso di approvazione. Il fronte del no, piuttosto eterogeneo, comprende Coldiretti, Slow Food, Cgil, Arci, Greenpeace, Legambiente, Acli Terra e altre associazioni.
Ceta, primo ok dalla commissione esteri del Senato
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