Colletta alimentare: cambia la forma, ma non la sostanza

2020-11-11T17:25:22+02:006 Novembre 2020 - 13:15|Categorie: Aperture del venerdì|Tag: , |

La tradizionale raccolta di cibo per i più bisognosi si terrà il 28 novembre in modalità inedita, nel pieno rispetto delle misure anti-Covid. Niente scatoloni: spazio alle gift card. Parla Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco alimentare.

In tempi di Covid, anche la Colletta alimentare si reinventa. “In una situazione straordinaria bisogna agire in modo altrettanto straordinario”, esordisce Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare, che organizza annualmente la raccolta di generi alimentari di prima necessità destinati ai più bisognosi. Quest’anno il gesto si terrà sabato 28 novembre nei punti vendita delle tante insegne che hanno aderito. E sarà appunto “in una modalità inedita, dematerializzata”, prosegue il presidente.

Cominciamo con un po’ di numeri sul Banco alimentare.

Il Banco è convenzionato con 8mila strutture caritative che sostengono oltre 2,1 milioni di persone. Negli ultimi cinque anni, grazie alla Giornata nazionale della Colletta alimentare, sono state raccolte 41.628 tonnellate di cibo che si sono tramutate in 83.256.082 pasti per persone bisognose.

La Colletta si svolge nelle consuete modalità da 24 anni, coinvolgendo numerosi volontari. Come avverrà quest’anno?

La Colletta è un forte richiamo per tutti alla solidarietà e alla carità. Questo è fondamentale e lo abbiamo sperimentato in tutti questi anni. Nel pieno rispetto delle misure di sicurezza, però, l’edizione numero 24 non avrà la tradizionale raccolta da parte dei clienti, con la presenza di volontari all’esterno e all’interno dei punti vendita. Abbiamo infatti dovuto “dematerializzare” la raccolta: si potranno acquistare delle card da 2, 5 o 10 euro direttamente in cassa. Quindi niente sacchetti, cibo e scatoloni.

Non saranno presenti i volontari?

Nelle scorse settimane, come avevo scritto in una lettera, era prevista la presenza di due o tre persone per turno all’ingresso dei supermercati, così da informare i clienti sull’iniziativa. Il tutto senza volantini, per evitare fonti di contagio. Ma l’ultimo Dpcm ha scompaginato ulteriormente le carte.

Ovvero?

Con le restrizioni più recenti, anche la presenza di pochi volontari non sarà più possibile. Dobbiamo adeguarci alle misure vigenti, per garantire la sicurezza di tutti. Ma è chiaro che questo non toglie nulla al valore del gesto. Punteremo di più sulla comunicazione a tutti i livelli: sia a livello di manifesti in store, presso i punti vendita, sia in termini di passaparola, social, scuole, rapporti con i colleghi. C’è un cammino che stiamo facendo da mesi, che va intensificato nelle prossime settimane. Per raccontare tutta la bellezza del gesto.

Come verranno gestite le card acquistate dai clienti?

Intanto abbiamo rilevato le esigenze dei nostri 21 banchi che operano sul territorio. Così da avere un’idea chiara delle referenze più richieste. Poi, quando sapremo le cifre raccolte dalle diverse insegne, chiederemo prodotti corrispondenti alle cifre stesse. Il Banco non vedrà un euro, com’è giusto che sia. E le card prendono il posto degli scatoloni, che diventano i ‘contenitori’ della spesa.

Altra novità di quest’anno è la durata, giusto?

Sì, la Colletta non sarà solo il 28 novembre, ma durerà 18 giorni: dal 21 novembre all’8 dicembre. Durante tutto questo periodo le card saranno in distribuzione nei punti vendita aderenti e potranno essere acquistate sul sito www.mygiftcard.it, dove sono già disponibili.

Anche su questo fronte avete dovuto reinventarvi…

Del resto, il bisogno alimentare cresce di pari passo con il crescere della crisi sanitaria. Perciò abbiamo dovuto trovare modalità nuove per affrontare la crisi. Come ci ha ricordato Papa Francesco: “Da una crisi si esce o migliori o peggiori, dobbiamo scegliere. E la solidarietà è una strada per uscire dalla crisi migliori”. Per questo proponiamo a tutti, anche quest’anno, la possibilità di scegliere per un gesto di solidarietà. Un gesto semplicissimo di carità. Per non far vincere l’individualismo.

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