Colletta alimentare: la speranza e la condivisione

2024-12-06T12:51:01+02:006 Dicembre 2024 - 12:51|Categorie: Editoriali del direttore|Tag: |

Si è svolta il 16 novembre, con grande successo e partecipazione, la 28esima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, con oltre 12mila supermercati coinvolti in tutta Italia e con l’adesione di circa 155mila volontari. Più di cinque milioni di donatori hanno contribuito, ciascuno con quello che poteva, a questa grande festa di solidarietà e condivisione, permettendo di raccogliere 7.900 tonnellate di cibo da destinare alle persone in difficoltà. In occasione di questa giornata, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo sostegno non solo concedendo l’Alto Patronato ma anche contribuendo con una donazione di beni alimentari, un gesto che testimonia la sua vicinanza a chi è in difficoltà.

La Colletta Alimentare, che da 28 anni si ripete senza interruzioni, è una vera e propria festa del dono, dove ogni contributo, piccolo o grande, diventa segno di una solidarietà concreta che unisce le persone e rafforza il senso di comunità. L’iniziativa è stata anche il gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri, seguendo il messaggio di Papa Francesco che invita ad aprire il cuore e le mani per accogliere e condividere, riconoscendo nei più fragili un bisogno che interpella ciascuno di noi.

Nel corso della giornata i supermercati e i centri di raccolta e stoccaggio si sono trasformati in luoghi di speranza e condivisione animati da migliaia di volontari: tra questi tantissimi giovani e studenti di ogni età, che hanno vissuto un’esperienza preziosa per crescere come cittadini responsabili, capaci di fare la differenza per il bene comune.

Tra i tanti donatori anche i detenuti di 40 Istituti penitenziari, a testimonianza che nessuno è troppo povero per non poter donare o troppo ricco per non aver bisogno di ricevere: un gesto di condivisione è sempre possibile. I prodotti donati saranno distribuiti nelle prossime settimane alle 7.632 organizzazioni partner territoriali, tra mense per i poveri, case-famiglia, comunità per i minori e centri d’ascolto, raggiungendo così 1,8 milioni di persone in difficoltà. Anch’io ho partecipato, come ogni anno. Alle 8.00 della mattina mi sono presentato al supermercato Prix di Corso Matteotti a Seregno, in provincia di Monza e Brianza. Ed è subito iniziata una grande gara di solidarietà che ha coinvolto tante persone. Il Prix è un hard discount e i frequentatori sono, per la maggior parte, extracomunitari o gente povera. Malgrado questo abbiamo raccolto tanto, segno che la condivisione, anche dei bisogni più elementari come il mangiare, è un valore assoluto.

Molti gli incontri. Fra questi: Manuel, Vladimir e Ming. Manuel, a prima vista, non diresti che è un ‘povero’. Vestito bene, pulito, è l’antitesi dei clienti usuali del Prix. E invece ha una storia particolare. Vive e dorme per strada. Ha avuto impieghi saltuari e ora è disoccupato. Al mondo lo lega un cellulare che va a caricare nella Biblioteca comunale. Mangia e si lava nella Casa della Carità, una struttura della Chiesa a cui collaborano parrocchie e movimenti. E a cui il Banco Alimentare, organizzatore della Colletta, fornisce viveri e bevande. Anche Vladimir vive e dorme per strada. E’ nato in Ucraina. Da circa vent’anni è in Italia ma, anche lui, non ha un lavoro stabile. Ha fatto il muratore ma non lo pagavano. I suoi datori di lavoro l’hanno sfruttato per un anno con promesse che non hanno mai mantenuto. Sono i nuovi poveri. Gente, spesso invisibile, che ci passa accanto ma di cui non immaginiamo la condizione e i bisogni. Ming invece era fra i volontari. E’ nato in Cina ma è in Italia da 25 anni. Ha lavorato per un certo periodo poi ha deciso di ritornare a studiare e frequenta la facoltà di Ingegneria a Milano. Lo scorso anno ha iniziato a frequentare, da docente, Portofranco, un centro di assistenza per ragazzi che hanno bisogno di ripetizioni. Insegna matematica e fisica. Alla domanda: ma perché lo fai? La risposta è immediata: “Perché voglio fare qualcosa anche per gli altri”. E’ il senso della Colletta: un gesto di speranza e condivisione.

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