Novi di Modena (Mo) – A 18 anni di distanza dalla propria fondazione, sorge a Novi di Modena il nuovo stabilimento produttivo di Comal, a pochi passi dal precedente, gravemente danneggiato dalle forti scosse di terremoto che colpirono l’Emilia nel 2012 e che costrinsero l’azienda a delocalizzare la produzione a Salara, in provincia di Rovigo. È proprio nel giorno dell’anniversario che Comal ha scelto di inaugurare il nuovo stabile, a sei anni esatti dai terribili avvenimenti, che sorge su un’area di circa 25mila metri quadri, di cui edificio produttivo e palazzina uffici occupano poco meno della metà. La nuova fabbrica è stata concepita per avere caratteristiche innovative e un potenziale produttivo estremamente elevato, diventando un nuovo termine di paragone per tutta la concorrenza del settore. Verranno rispettate tutte le normative igienico sanitarie necessarie per ottenere i permessi di esportazioni nei più svariati paesi, non più solo a livello comunitario, ma anche a livello mondiale, consentendo all’azienda di approcciare, tra gli altri, i mercati di Giappone, Russia e Stati Uniti. Attualmente Comal dà lavoro a una cinquantina di addetti (80 con l’indotto) e ha un giro d’affari di circa 45 milioni di euro. L’export incide per il 20% del fatturato totale. Grazie a nuove referenze, alla riorganizzazione più capillare della rete commerciale e all’incremento di specialità firmate, Comal ha segnato nell’ultimo anno un incremento del fatturato pari al 10%.
Da sinistra: Don Ivano Zanoni, parroco di Novi di Modena (Mo); Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna; Sandro Gialdi e Claudio Barbolini, soci di Comal; Enrico Diacci, sindaco di Novi di Modena (Mo).