Meda (Mb) – La gamification non è più una novità e gli utenti hanno imparato a conoscerla: app di fitness che premiano con medaglie virtuali i goal raggiunti, piattaforme di e-learning che trasformano le lezioni in una sfida a punti o programmi loyalty per i consumatori sono solo alcuni esempi. Ma nel B2B?
Per molto tempo l’e-commerce B2B è rimasto legato a processi lineari e piuttosto freddi, ma il settore alimentare, un po’ come un pioniere, sta guidando una vera e propria rivoluzione. Risultano sempre di più, infatti, gli e-shop che stanno sperimentando dinamiche ludiche per coinvolgere i buyer professionali.
Cos’è la gamification nel mondo e-commerce
Molti conoscono la gamification quale l’arte di utilizzare le dinamiche tipiche del gioco, con livelli, ricompense e classifiche, e applicarle a contesti lontani dall’ambiente ludico come lo shopping online. Nonostante inizialmente sembrasse avventato buttarsi in questo cambiamento importante, gli imprenditori con uno sguardo al futuro hanno ottenuto i giusti riconoscimenti.
L’obiettivo di questo strumento non è solo convertire e vendere ma creare un percorso che stimoli la voglia di partecipare e aumenti il senso di appartenenza che giova alla brand awareness.
Dai badge a livelli, all’opportunità di guadagnare punti fino alle ‘mission stagionali’ o l’erogazione di bonus: la forza della gamification è proprio quella di trasformare l’acquisto in un momento diverso. Lo scopo? Fidelizzare.
L’ambito B2B alimentare non è stato il pioniere però ci sono siti come scommesse.netbet.it che attraverso bonus e altri meccanismi guidano gli utenti verso una fidelizzazione sfruttando ricompense dinamiche, immersività e persino una personalizzazione avanzata.
Perché si parla di gamification nel campo food B2B
La sensorialità, lo storytelling e l’emozione spiccano tra valori esperienziali nel settore alimentare tanto che fiere del settore come Tuttofood ne parlano frequentemente in webinar ed eventi. Ecco perché trasferire questo universo in un contesto B2B digitale non è semplice, poiché i buyer sono abituati a piattaforme dove l’efficienza viene messa prima di questi aspetti.
Nel B2C e nel B2B ci sono punti in comune: la gratificazione e gli stimoli creano un legame emotivo tra brand e consumatore, puntando tutto sull’esperienza.
L’engagement è una leva competitiva
Non possiamo negare che il web è affollatissimo ed emergere nel campo food B2B con una strategia di marketing è tutt’altro che semplice. L’engagement è a tutti gli effetti una leva di valore e per questo la gamification riesce a introdurre una dimensione emotiva in un processo come l’acquisto che non deve diventare piatto. In modo più semplice? L’engagement è sicuramente collegato al marketing ma è soprattutto una risorsa preziosa.
Personalizzazione e acquisto
Tra gli aspetti più interessanti della gamification c’è la sua abilità di saper trasformare un’azione in un percorso di crescita garantendo vantaggi concreti e visualizzando i progressi, ad esempio, attraverso un’interfaccia intuitiva e user friendly.
Per il B2C personalizzare è fondamentale e nel B2B il trend si sta imponendo, spesso sfruttando proprio la gamification. Il meccanismo è noto a chi ama i videogiochi dove attraverso i livelli si conquistano bonus e premi.
Va sottolineato, però, che le ricompense non sono un semplice badge virtuale ma qualcosa di concreto che stimola. Sconti esclusivi, promo, servizi premium o consulenze dedicate sono tra i più apprezzati.
Il senso di community
Un e-commerce B2B riesce a integrare la gamification aggiungendo uno spazio “social” con forum, classifiche, review e altri riconoscimenti rendendo il marketplace una community viva dove vengono premiate partecipazione e collaborazione.
Il futuro degli e-commerce B2B di questo ambito si mostra strettamente legato alla gamification; dopotutto le potenzialità sono enormi e la rivoluzione è appena iniziata. Nei prossimi anni la sperimentazione crescerà, riuscendo probabilmente a coniugare realtà aumentata, sistemi di loyalty evoluti e intelligenza artificiale. Il consiglio? Chi lavora in questo settore dovrebbe approfittare del momento per sfruttare la competitività della tendenza e non restare indietro.