Bruxelles (Belgio) – E’ stato pubblicato dalla direzione generale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Commissione europea un rapporto sul mercato comunitario delle carni suine. Nel 2013, l’entrata in vigore della norma sul benessere delle scrofe ha provocato una riduzione del numero degli esemplari a 15,2 milioni di capi (-1,6% rispetto al 2012). I cali più importanti si sono registrati in Polonia (-5,6%), Italia (-5%), Francia (-3,1%) e Germania (-3%). Crescono invece i numeri in Danimarca (+2,4%) e Paesi Bassi (+1,3%). Un importante freno è legato al divieto russo di importare carne suina dall’Ue, che nei primi quattro mesi del 2014 ha fatto calare l’export verso questo Paese dell’80% rispetto al 2013. La situazione è stata però in parte compensata dalla riduzione dell’offerta da parte degli Stati Uniti, dove gli allevamenti sono stati colpiti dall’epidemia di diarrea (Ped). Sono quindi aumentate le esportazioni Ue verso i mercati asiatici. Forte crescita invece delle esportazioni di frattaglie suine comunitarie: circa 1 milione di tonnellate sono state esportate da Paesi Bassi, Spagna, Germania, Danimarca e Francia (circa l’80% del quantitativo totale di frattaglie esportato dall’Ue). Si mantiene su buoni livelli, infine, la domanda di carne suina nell’Ue e si prevede un progressivo recupero dei consumi, fino a 31,4 kg/pro-capite nel 2015.
Commissione europea: i dati del mercato comunitario delle carni suine
Irene2014-07-23T10:03:33+02:0023 Luglio 2014 - 10:03|Categorie: Salumi|Tag: carni suine, export, unione europea|
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