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Fondazione Conad Ets: i giovani, attori o spettatori? Il 61% è disposto a cambiare alimentazione per la sostenibilità

2023-06-15T12:43:10+02:0014 Giugno 2023 - 16:25|Categorie: Mercato|Tag: , , , , |

Milano – Fondazione Conad Ets, che mira a valorizzare e promuovere progetti di sostenibilità sociale e ambientale, ha presentato oggi, a Milano, i risultati del sondaggio Ipsos, che ha completato il programma culturale per le scuole sviluppato con Unisona: un progetto che ha coinvolto oltre 150mila studenti di tutta Italia nel corso dell’anno scolastico appena concluso. La direttrice Maria Cristina Alfieri ha presentato i numerosi ospiti che sono intervenuti: il presidente Unisona Franco Barbano, il presidente Ipsos Nando Pagnoncelli, il direttore generale Censis Massimiliano Valerii, la responsabile Scuola Amnesty International Italia Chiara Pacifici, la docente Valentina Mazzacane e il filosofo Umberto Galimberti.

La ricerca verteva sui giovani e sulla loro volontà di prendere parte alla vita sociale del Paese. In particolare, le tematiche analizzate sono state la lotta alle mafie, la sostenibilità ambientale, la prevenzione della violenza e l’educazione alimentare. Ne è emerso che i ragazzi sono molto interessati e che vorrebbero giocare un ruolo attivo: oltre l’80% ha dichiarato di aver approfondito questi temi in classe o attraverso lo studio, e ha ritenuto molto utili gli eventi organizzati da Conad Ets e Unisona. Ma molti si sentono impotenti: solo il 45% circa di loro, facendo una media, è convinto di poter fare la differenza e si impegna personalmente in progetti su queste tematiche. Sull’educazione alimentare, in particolare, il 46% dice di informarsi sull’impatto che hanno sull’ambiente i cibi e il 61% è disposto a cambiare alimentazione pur di mangiare cibi che impattano meno sull’ambiente.

Non poteva essere taciuto, in un dibattito che metteva al centro i giovani, il difficile contesto in cui si trovano a crescere. Valerii ha posto l’attenzione sui numeri spaventosi della natalità, in continuo declino: i giovani si trovano, come conseguenza, già al giorno d’oggi ad essere in pochi e quindi ad avere scarsa rilevanza per la politica. Non solo: anche il mondo del lavoro, incapace di offrire prospettive, appare sempre più nemico agli occhi delle giovani generazioni. Ma i ragazzi stanno anche dando segnali forti, come hanno spiegato Barbano, Pacifici e Mazzacane: c’è un’energia e un desiderio di rivalsa che bisogna saper incanalare. Eventi come quelli organizzati da Conad Ets e Unisona, a cui hanno partecipato oltre 150mila studenti solo nell’ultimo anno, ne sono la prova.

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