Milano – “L’agricoltura di montagna va difesa, sostenuta e valorizzata, non ostacolata continuamente a livello burocratico”. Così il presidente di Confagricoltura Lombardia, Antonio Boselli, in merito alla circolare emessa da Agea lo scorso 25 settembre, che limita a soli 2 ettari le superfici di 5mila metri quadri inseribili nei fascicoli senza titolo di conduzione.
“Una scelta notevolmente penalizzante per le aziende di montagna, che rischiano di trovarsi in situazioni non volute di irregolarità, con la conseguente perdita, ad esempio, di preziosissimi indennizzi sui danni da fauna selvatica, difficoltà a livello Inps e assurde complicazioni per quanto riguarda la gestione dei reflui e dei prodotti fitosanitari”, prosegue Boselli.
Nelle zone di montagna infatti c’è una notevole frammentazione fondiaria, con conseguente difficoltà nella stipula di contratti di affitto, dal momento che, spesso, è impossibile risalire all’effettiva proprietà dei terreni. La recente circolare di Agea di fatto espelle dai fascicoli aziendali terreni in tutto e per tutto lavorati, con le criticità di cui sopra.
“Agea ha giustificato in parte il suo operato sostenendo che la misura aiuti a prevenire eventuali truffe sui pagamenti Pac. Ma se il problema è quello, l’agenzia stessa dispone già degli strumenti tecnologici (fotografie satellitari in tempo reale, ndr) per verificare se un terreno è incolto o meno. È assolutamente necessaria dunque una marcia indietro, ne va della sopravvivenza delle nostre aziende di montagna”, aggiunge il presidente di Confagricoltura Varese, Giacomo Brusa.
Una denuncia ufficiale in questo senso è stata fatta dall’Onorevole Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva e vicepresidente della Commissione Agricoltura, che pochi giorni fa ha presentato un’interrogazione parlamentare sul tema: “Ringrazio l’Onorevole Gadda per il sostegno alla causa e per aver fin da subito evidenziato il problema, l’appoggio della politica sicuramente è prezioso in questa battaglia. Come Confagricoltura Lombardia abbiamo già presentato ricorso al Tar contro quanto deciso da Agea”, ha concluso Boselli.