Consumatori single in aumento: come cambiano i comportamenti d’acquisto secondo un’indagine YouGov

2025-11-12T14:15:54+01:0012 Novembre 2025 - 14:15|Categorie: Mercato|Tag: , |

Milano – Il protagonista inatteso del 2025 è il ‘loner consumer’, secondo un’analisi YouGov. E’ quanto emerge dal nuovo Trend Reality Report 2025 – From Signals to Strategy. La ricerca è stata realizzata in collaborazione con pressrelations e si basa su uno studio strategico condotto su oltre 21mila individui in 22 paesi europei.

Attualmente nel nostro paese le famiglie ‘single’ costituiscono il 35,4% del totale delle famiglie italiane, con una crescita ancora più marcata se si considera il lungo periodo: +20% rispetto al 2015.

Tra le famiglie ‘monocomponenti’ il 40,9% di queste è composto da persone over 65 – target che si conferma il più alto spendente e che da solo sviluppa il 42,2% del valore del largo consumo. I consumatori ‘single’ generano, inoltre, il 27,6% del valore complessivo del mercato dei prodotti di largo consumo, il che – se confrontato con le famiglie composte da 2, 3 o più persone – indica una spesa pro capite considerevolmente più elevata.

Sul mercato italiano il trend del ‘loner cosumer’ è amplificato da un dato demografico importante: il numero dei nuclei familiari aumenta, mentre la popolazione complessiva diminuisce. Quindi le famiglie diventano sempre più piccole e crescono il numero e il peso dei consumatori single; con cambiamenti significativi nelle abitudini d’acquisto del settore dei beni di largo consumo: spesa più frammentata, con una frequenza d’acquisto che dal 2022 è aumentata del quasi 19% ma con il numero di unità per carrello diminuite del 13%.

Inoltre, i consumatori single ricorrono alla spesa online il 10% in più rispetto agli altri cluster, rappresentando il 3,4% del valore totale del mercato. Le differenze non si limitano soltanto alle abitudini d’acquisto: anche il contenuto del carrello cambia e si caratterizza per una maggiore incidenza, rispetto alla media nazionale, di alimenti per gatti (139%), primi piatti pronti di diverso genere (con i freschi leggermente preferiti rispetto agli ambiente, 133% vs 129%) e integratori (123%).

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