Contratto alimentaristi: è (quasi) fatta

2020-11-13T16:00:36+01:009 Ottobre 2020 - 13:00|Categorie: Aperture del venerdì|Tag: , |

Prosegue il confronto tra Confindustria, Federalimentare e le altre associazioni dopo la firma del rinnovo avvenuta il 31 luglio da parte degli ‘scissionisti’. Alle cui fila si sono aggiunti Assica e diversi big di altri settori.  

Settimana cruciale per il contratto degli alimentaristi. In campo il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il numero uno di Federalimentare Ivano Vacondio, le tre sigle sindacali, e ovviamente associazioni e aziende di settore. 

Per dirimere la questione, Bonomi ha chiamato a raccolta i ‘lealisti’ lunedì 5 ottobre. Federalimentare avrebbe così cercato di riprendere le redini del negoziato, ponendo alcune condizioni ai sindacati. Mercoledì 7, poi, altro giro di consultazioni tra la federazione e le associazioni, per cercare di trovare il bandolo della matassa. Su quest’ultima riunione nulla trapela. Ma sappiamo che singole aziende, tutte di un certo peso, sono in procinto di firmare il contratto del 31 luglio. I settori delle acque (Mineracqua) e delle conserve (Anicav) sembrano intenzionati a seguire la stessa strada.

Non solo: ieri è arrivata la firma di Assica, dato che “diverse aziende si erano trovate nella necessità di aderire all’accordo a causa dei danni provocati dal blocco della flessibilità e per evitare gli ulteriori e maggiori danni che lo sciopero annunciato per il 9 ottobre avrebbe causato”. È stato inoltre stipulato un accordo tra l’associazione e le sigle sindacali, si legge in una nota, per “la piena ed autonoma titolarità negoziale di Assica per il rispettivo settore di rappresentanza”.

Chi gongola più di tutti, in questo scenario, sono i sindacati. Le tre sigle sono sempre più determinate nella battaglia per il contratto unico. Lo hanno ribadito nella conferenza stampa di ieri, 8 ottobre, in diretta video. Il segretario della Flai Cgil, Giovanni Mininni, ha sottolineato che è in crescita il numero di aziende che hanno firmato il contratto dei ‘ribelli’: “Ad oggi sono circa 100 imprese. Stiamo rilevando un consenso sempre più ampio. Per ora hanno aderito: Citterio, Divella, Ferrarini, Vismara, Gsi, Newlat, Campari, Italmopa, Parmareggio, Rigamonti, Veroni, Vismara e molte altre realtà”. Secondo Onofrio Rota (Fai Cisl) è un contratto “innovativo dal punto del vista del welfare e della formazione”, mentre Stefano Mantegazza (Uila Uil) ha aggiunto che: “Il blocco degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive proseguirà fino al 9 novembre. Giorno in cui, se non avremo le adesioni necessarie, ci sarà un ulteriore sciopero di otto ore in tutta Italia. Sceglieremo 20 piazze italiane collegate in streaming per la mobilitazione”. 

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